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Di Maria Arcieri
Chi lo ha conosciuto, non può non sorridere al suo ricordo. Emiliano doc, prete della parrocchia della chiesa della Pietà. I genitori ti affidavano a lui e sicuramente la religionecattolica diventava il tuo unico credo, la tua unica speranza, la tua unica gioia, perché lui, era la felicità delle e nelle preghiere. Le imparavi, tra una battuta in dialetto nicastrese e una canzone religiosa con un accento emiliano. Ti sorrideva, ti regalava il Vangelo, (formato tascabile) che ancora conservi gelosamente nel cassetto. Ti manca, perché lui ti ha insegnato a amare Dio. Ti insegnava a cantare e a pregare con rigore e dolcezza. Ti rimproverava senza mai lasciare segni di traumi. Ti sorrideva e ti avvicinava a Dio. Era il prete del catechismo dall’accento nordico che ti faceva pregare. Ci stiamo allontanando dalla Chiesa, dai preti dalle suore, ma stiamo cercando disperatamente Dio. Ora più che mai. Ma se nel nostro cuore, il seme religioso che ha lasciato Don Azio, è sbocciato saremo ancora e sempre fedeli alla nostra vita. La fede. Sono cresciuta con don Azio, a cui non mancavano mai le occasioni di insegnamento religioso, con l’ironia e la metodologia che solo un prete come lui riusciva a impartire. Lui c’è sempre riuscito. Cerchiamo, forse, in ogni figura sacerdotale qualcosa che ce lo ricordi. Ma, lui era unico e rimarrà sempre nei nostri cuori, nei nostri insegnamenti del catechismo e nel nostro Vangelo…custodito gelosamente nel nostro cassetto.