Conflitti generazionali

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Esiste una specie di promiscuità che non permette di capire l’età anagrafica delle persone che ci circondano. Alcune a occhio sembrano giovanissime e poi si scopre che sono quarantenni che hanno tenuto molto all’aspetto fisico con l’alimentazione e il fitness, no sigarette/no alcolici. Altri hanno venti anni ma nella vita alla definizione “vizio” ne conoscono tutte le sfumature e sfaccettature e dimostrano il doppio della loro età. Non corrisponde più l’età anagrafica con quella biologica. In medicina e fisiologia per età biologica o età fisiologica si intende “l'età che si può attribuire a un individuo sulla base delle sue condizioni morfologiche e funzionali per esempio qualità dei tessuti, degli organi e degli apparati, valutate rispetto a valori standard di riferimento”. Anche perché l'età biologica è influenzata anche da altri fattori, incluse le determinazioni genetiche e le influenze comportamentali e ambientali come il clima e l’inquinamento.

E per questo che in giro si vedono coppie di anta con ventenni. Lei o lui ventenne e il partner anta. Per alcuni versi potrebbe essere vantaggioso, per altri, è triste. Lo svantaggio ti capita quando si chiede “Secondo te quanti anni ho?” Allora pensi immediatamente a togliere dal tuo pensiero diversi numeri e a volte anche con la sottrazione, sbagli! Poi frequenti luoghi pubblici dove dai venti ai sessanta anni li trovi tutti lì e noti l’agiatezza di entrambi. Allora rifletti: “Sono io che sono antica con i miei stereotipi e mi creo problemi anche di conversazione o ormai è tutto normale e dovrei accettare questa epoca?” Terminato il tuo pensiero da alto medioevo, arriva qualcuno, magari figlio di una tua amica che ti dà una pacca sulla spalla e dice” Eilà..tutto bene?” Non sai se dire….si tutto bene, mamma come sta? O si “Tutto bene, cosa si fa stasera?” Una vera e propria tragedia perché più in là c’è il tuo amico cinquantenne che beve un cocktail e se ne frega di tutte queste paranoie…

 

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