Turismo – Appunti brevi di viaggio, qualcuno intervenga

Pubblicato in Filippo Veltri

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di FILIPPO VELTRI

filippo_veltriInizia il generale agosto ma l’estate e’ gia’ in pieno svolgimento da alcune settimane e, come al solito, la Calabria ha gia’ dato il peggio di se’.  Polemiche a non finire, mare sporco si’ e mare sporco no, spiagge insicure, la solita valanga di iniziative culturali di basso livello in cui, ovviamente, si perdono anche quelle poche buone, un ciarpame insopportabile che ha portato la Calabria a scomparire da ogni agenda nazionale di qualsiasi tour operator o manager culturali. Non ci siamo e a volte ci si fa del male noi stessi gratuitamente.

Speriamo che agosto, il mese per antonomasia dedicato a vacanze e turismo possa far segnare dei progressi ma ci lasciamo alle spalle giorni e settimane difficili. In verita’ sono decenni difficili. Proviamo allora a fare una mini rassegna del peggio ma soprattutto alcune proposte ben precise e non elusive. Una, anzi, la facciamo subito: non si faccia piu’ una campagna pubblicitaria sul turismo calabrese a maggio. Non ha senso, non ha significato e rischia di aggravare il quadro. Se proprio la si deve fare la si faccia a gennaio, e’ l’ultimo mese utile dell’anno. Poi ci sono sempre sei-sette mesi per cercare di aggiustare il quadro e rimettere a posto la cornice. Perche’ – questo il punto – al danno si puo’ unire la beffa, cioe’ alla solita campagna pubblicitaria magniloquente e ovviamente propositiva delle bellezze fa riscontro un quadro diverso. Questo discorso vale oggi, valeva ieri e valeva avantieri. Cioe’: valeva per Loiero e Chiaravalloti nella stessa misura di Scopelliti.

A Badolato (costa ionica tra Catanzaro e Locri) hanno costruito su una collina un villaggio con alcune centinaia di villette vendute a turisti danesi (sulla carta). Anni fa. La gran parte ora o sono chiuse o sono in vendita. I danesi hanno preferito perdere la caparra versata, una volta messo piede sul posto. Non che non fosse bello il mare o il paese. Ma li’, su una collina senza un albero, che ci facevano loro sbarcati dalla Danimarca e portati senza possibilita’ di avere un auto a noleggio, o di un taxi? Come si muovevano? Nel frattempo vandali o chi per loro hanno devastato quest’inverno una cinquantina di case portando via bagni, arredi e quant’altro. Una vergogna.

Stessa cosa e’ avvenuta a Isca sullo Jonio, poco piu’ a nord, per un gruppo di villette che dovevano essere vendute ad inglesi e britannici in genere. Pochi sono venuti, altri hanno desistito ed hanno perso – anche loro - l’anticipo. Li’ – come a Badolato  - il mare e’ ancora assai bello, pulito, ma poi come si muovevano? Che facevano? Come andavano a fare la spesa? Ora si tenta di agganciare il mercato dei russi, dicono, per non buttare al macero un investimento. Da Diamante a Cosenza due domeniche fa molti hanno impiegato fino a quattro ore di auto (normalmente un ora e un quarto), con file gigantesche provocate dalla chiusura dell’autostrada in tutte e due le direzioni attuata di domenica (!!!), mentre sulla stessa tratta tra Cosenza e Falerna si prevedono – non si sa fino a quando - chiusure notturne, sempre per i lavori di rifacimento della carreggiata, a partire dalle 22 (cioe’ quando d’estate si muove la gente per andare sulla costa tirrenica), della Salerno-Reggio.

Nel tratto basso del Tirreno cosentino spesso di domenica a mare non ci puo’ andare nessuno perche’ e’ sporco , mentre nelle redazioni dei giornali arrivano lamentele da tutta (rpt tutta) la Calabria per i prezzi  esosi  imposti da improvvisati ristoratori per un panino o un’insalata. Non ne parliamo per chi azzarda una cena. Meglio un mutuo, perche’ quei ristoratori della domenica da tempo hanno innescato un meccanismo – che nessuno ha mai provato a fermare – che consiste nel fatto che lavorando 20 giorni ci si deve ripagare per 12 mesi.

Da tutta la regione arrivano inoltre segnali – i numeri li vedremo alla fine – e lamentele sul fatto che di turisti in giro se ne vedono pochi. Vero? Falso?  Anche qui altre valanghe di polemiche sui giornali di luglio, ma ora agosto dara’ la misura esatta del problema. Ora, se la situazione e’ questa – ed e’ sicuramente questa – qualcosa occorrera’ pur fare e intervenire da subito in due direzioni: infrastrutture e ambiente. Non interessa assai capire la gradazione delle responsabilita’, lo ripetiamo per l’ennesima volta. Non ci interessa sapere se e’ piu’ colpevole Loiero di Chiaravalloti o se Nistico’ abbia piu’ responsabilita’ di …non si sa piu’ nemmeno chi.

Il quadro e’ assai serio in se’ e questo dovrebbe bastare. Ma per salvare il salvabile non si puo’ far finta di niente. O aspettare ancora. Due i problemi:  1) Come portare i turisti in Calabria? Con aerei, treni, su strada, via mare etc etc ed e’ dunque il primo problema. Oggi e non domani;  2) rendere a quello stesso turista un ambiente sano e quindi non solo il mare pulito, le spiagge decenti, ma i boschi lindi e le citta’ accettabili. Non ci interessa neanche tornare ora a parlare delle solita litania delle coste devastate, dell’abusivismo etc etc . Problemi veri, noti, chiari ma serve a poco tornare a discuterne solo per fare litanie o processi ad un passato che, tra l’altro, e’ talmente antico che non si puo’ nemmeno processare piu’.  Qualcuno – per cortesia – dia pero’ un segno di esistenza solo su quei due punti. Del resto ne parliamo dopo.

Sul secondo punto – quello dell’ambiente - la Giunta Regionale ha illustrato alcuni giorni fa i punti d’intervento in tutta la regione. Un megapiano. I benefici si avranno, pero’, l’anno prossimo. Sul punto di come portare i turisti e’ evidente che se l’Anas, le Ferrovie e Alitalia non fanno il loro dovere non si va da nessuna parte. Se da Cosenza a Sibari in treno ci vogliono oltre due ore come si fa? Questi sono i problemi veri, il resto e’ chiacchiera e polemica di meta’ estate.

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