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E’ ripreso ovviamente il dibattito dopo l’ultima statistica (stavolta è l’Istat, dopo Svimez e Bankitalia nei mesi scorsi, ma subito dopo è arrivata impietosa nel fine settimana anche la fotografia del Censis) sul benessere equo e sostenibile dell’ Italia, che condanna il Sud e la Calabria in fondo al viale. Il tema è ricorrente ma stavolta c’è un elemento di preoccupante novita’: lo scarto tra le varie aree dell’Italia non solo non si va riducendo ma e’ crescente. Roba da non credere…
In contemporanea agli ultimi dati Istat l’editore Donzelli ha mandato nelle librerie l’ultima fatica di un grande storico italiano, Salvatore Lupo, sul tema e lo ha intitolato "La questione". Volume denso di considerazioni che si riaggancia miracolosamente all’attualita’ piu’ stretta, al punto che viene da chiedersi se e quando sara’ possibile sviluppare un dibattito piu’ sereno sul Mezzogiorno fuori da una contingenza piu’ o meno drammatica. Lo Svimez, dopo l’ultima gelata caduta sul Governo dall’analisi annuale del Censis, propone una “cooperazione rinforzata” nel rapporto tra Stato centrale e Regioni meridionali, un tavolo politico di coordinamento quale una “Conferenza delle Regioni meridionali”, con attenzione prioritaria ad alcuni settori specifici (logistica, acque, rifiuti). Proposta da prendere seriamente in considerazione visto che il Mezzogiorno – occorre dirlo forte e chiaro – non e’ tra le priorita’ del Governo, di questo Governo cosi’ come di quelli che lo hanno preceduto nell’ultimo ventennio.
Sono i fatti che ci portano a dire questo, non le statistiche dell’ Istat o dello Svimez o del Censis, che si limitano solo a fotografare uno stato di cose; sono le incredibili e misteriose (al momento) manovre sulla Legge di Stabilita’ a dircelo; i fumi nebbiosi sul Masterplan a ribadirlo. Renzi ha ora un dovere solo, salvare il Mezzogiorno, subito e senza altre esitazioni o tentennamenti, altrimenti si proseguira’ in una presa in giro che i meridionali e i calabresi ben conoscono, ma soprattutto non salvera’ l’Italia perche’ è ormai chiaro anche agli orbi che senza questa risalita del Sud sara’ tutto il paese a restare fermo ai pochi decimali di crescita asfittica e senza respiro di cui si mena pure grande vanto.