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Speriamo solo una cosa ora: che le polemiche politiche, finite addirittura sulla prima pagina del ‘Corriere della Sera’ e che continuano ormai da una decina di giorni, non rovinino anche la favola calabrese delle Valli Cupe. Sarebbe una follia, l’ennesima. Ma dalle nostre parti tutto è possibile…
Noi, testardi - tra i primi 10 anni fa a visitare e a raccontare la meraviglia assoluta di quest’aerea - cerchiamo però di riepilogare il tutto per non disperdere il valore del fatto: Carmine Lupia, laureato in agraria, botanico ed esperto di politiche ambientali, è dunque il primo direttore della Riserva naturale Valli Cupe. Lupia, principale artefice di quello che è diventato negli anni un vero e proprio "caso" in ambito turistico (sono decine di migliaia i visitatori che annualmente giungono nell'area punteggiata da cascate e canyon che custodiscono autentici tesori naturalistici), si è classificato al primo posto della graduatoria risultante dalla procedura di selezione pubblica indetta dal Comune di Sersale, ente gestore della Riserva e alla quale hanno partecipato quattro candidati.
Lupia, autore di diversi volumi sulla flora e la fauna della regione, l'ultima sua pubblicazione è "Etnobotanica: piante e tradizioni popolari in Calabria", ha ricoperto la carica di presidente della Comunita' Montana della Presila Catanzarese, di dirigente regionale Fai (Fondo Ambiente Italia), componente del Comitato tecnico-scientifico per le aree protette della Regione Calabria ed è stato relatore in convegni nazionali del Fai (Napoli 2010), al Festival del Paesaggio di Asti (2010), al Convegno "Europa e Mediterraneo nella bufera", promosso da Obi a cui ha partecipato il Premio Nobel per la Pace Shrin Ebadi (2011) e sul turismo sostenibile organizzato dalla Sorbona di Parigi (2011).
"Carmine Lupia - ha detto il sindaco di Sersale, Salvatore Torchia - è stato lo scopritore e l'esploratore, nonchè il promotore del 'fenomeno Valli Cupe' e, assieme alla cooperativa 'Segreti Mediterranei', di cui è presidente Rossella Capellupo, esperta in scienze turistiche, in circa due decenni di appassionato lavoro, è riuscito a far conoscere 'il segreto meglio custodito d'Europa' come ha definito quest'area il naturalista belga John Bouquet, in Italia e in Europa, mobilitando i media regionali, nazionali e internazionali. Anche la Bbc, la prestigiosa emittente del Regno Unito ha realizzato qui uno splendido documentario.
Si tratta di un'area che rientra, con i suoi fitti boschi e il variopinto quadro d'ambienti, negli itinerari di prestigiose guide nazionali e internazionali di turismo ("Cento luoghi incantati da vedere nella vita"(Rizzoli) e la guida internazionale "Lonely Planet").
In breve: le Valli Cupe sono un modello di sviluppo dal basso che - in questa parte storicamente svantaggiata del Paese - nel tempo è riuscito a creare interesse diffuso, coinvolgendo le scuole e le Università ma anche esperti e persino la prestigiosa Società Botanica Italiana che nel 2008 ha scelto le Valli Cupe, per quattro giorni di escursione scientifica; a stimolare la formazione di una fitta rete di iniziative economiche per la valorizzazione dei prodotti del territorio, ad incominciare dalle tante proposte enogastronomiche che puntano sulla qualità e la genuinità delle materie prime.
Queste, in sintesi, sono le Valli Cupe. Speriamo quindi che questa discussione in atto sulle forme di gestione dell’aerea non rovini il tutto.