Calabria, maglia nera dei dissesti e il caso Reggio

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgNon c’è, purtroppo, solo Lamezia Terme a fare notizia sul fronte dei dissesti dei vari comuni calabresi. Il dissesto di Reggio Calabria sancito dalla Corte dei Conti regionale costituisce, infatti, un ulteriore esempio di come la nostra regione sia la solita maglia nera. Persino nell’efficacia dei commissariamenti di diversa specie (e Reggio di commissariamenti nel conosce uno ben più grave di quello legato al dissesto). Cosa dice sostanzialmente il Giudice contabile su Reggio Calabria, peraltro già commissariata appunto per mafia? Scrive che la città era già in dissesto, e lo era da tempo. Il ricorso al programma di riequilibrio decennale si è dimostrato un goffo tentativo di evitarlo (impossibile perché quando c’è va dichiarato, punto). Quindi, anche i Commissari antimafia hanno continuato a sbagliare, così come hanno fatto le amministrazioni comunali che si sono succedute alla vera primavera reggina di Italo Falcomatà (mai come in questi anni rimpianto).

Lo hanno fatto nonostante e a prescindere. Sono stati in tanti (ad esempio il prof. Jorio dell’Unical e il prof. Marino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria) a sostenere da tempo l’inutilità dell’adesione alla particolare procedura di predissesto. Non solo. Sono stati numerosi a mettere in guardia i Commissari che l’indebitamento si sarebbe aggravato con il ricorso al mutuo centimilionario oneroso del DL salva-imprese (DL 35/2013). Così è stato e insieme ad una serie di errori marchiani valutativi delle casse reggine hanno rappresentato le giuste motivazioni della Sezione regionale di controllo calabrese. Dunque pollice verso. Si aprono le strade ad un’altra invasione del Ministero dell’interno che nominerà tre commissari straordinari che, si spera, abbiano una migliore sorte dei precedenti. Quando si dice che tra sindaci e commissari straordinari a volte non c’è proprio differenza!

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