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“Parlando di città capoluogo, ieri, e oggi di Area Vasta, stiamo di fatto parlando del nuovo assetto della Regione – dice il presidente della Provincia, Enzo Bruno - Non possiamo non parlare della Area vasta e del nuovo assetto se non si parla di risorse, quelle che dovremo recuperare per attuare le funzioni affidate all’Ente intermedio, si chiami Provincia o si chiami Area Vasta, vale a dire viabilità, edilizia scolastica, ambiente e trasporti. Risorse che speriamo di trovare nel Patto di stabilità perché non possiamo pensare di garantire i servizi, cosa che stiamo facendo mantenendo una macchina funzionante a grandi livelli senza licenziare né mettere in mobilità i dipendenti, senza l’adeguato riconoscimento del ruolo di questo ente che mantiene il contato con il territorio. La Provincia ha mantenuto il principio di sussidiarietà – dice ancora Bruno – essendo l’ente intermedio di prossimità di cui sono i Comuni a non poter fare a meno perché dovrebbero sopportarne le competenze e le spese. Abbiamo lanciato un altro grande tema, non ci occupiamo di sterili polemiche”.
“Nel momento in cui si tagliano i trasferimenti, ma nello stesso tempo si affidano nuove funzioni ai Comuni, come si possono affrontare queste incombenze senza risorse e personale? – si chiede Michele Drosi che invita a fare una riflessione anche sull’input che arriva per l’aggregazione dei Comuni - Il default è dietro l’angolo, la situazione dei comuni è davvero irta di difficoltà. Sarebbe il caso di inserire degli elementi di premialità”. La riforma Delrio, insomma, suggerisce Drosi “andrebbe corretta”, soprattutto per il bene della Calabria. Il concetto di Area Vasta deve essere “riempito di contenuti”, suggerisce Tonino Barberio. “Sulla definizione del nuovo assetto degli enti locali, che non poggia solo sulle Unioni dei Comuni, siamo fortemente in ritardo – afferma Barberio - L’Area vasta delineata dalla Delrio prevede un’area centrale unica con Catanzaro e Lamezia che diventano centri nevralgici con le loro peculiarità, ad esempio trasporti da una parte e servizi dall’altra. Il nostro Partito deve riflettere al proprio interno per produrre una proposta politica unitaria che interessi anche i comuni che ruotano attorno a questi grandi centri”.
“La Regione oggi ha il compito di essere al centro di tutte le problematiche, dalla programmazione sanitaria agli aspetti che interessano i Comuni ma non è produttivo per il territorio – riflette il consigliere regionale Tonino Scalzo -. Il Pd ha depositato una proposta di legge che vuole disegnare il futuro di una Regione che si presenta leggera, per far diventare l’Ente davvero di programmazione e controllo e delega gestionale agli enti locali, per fare questo dobbiamo essere pronti. Abbiamo troppe leggi, dobbiamo pensare ai testi unici che abbiano una loro omogeneità, anche in questo”.