Catanzaro - La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, “perché il fatto non sussiste”, la condanna precedentemente inflitta dal GUP del Tribunale di Catanzaro, poi confermata dalla Corte di Appello di Catanzaro, nei confronti di Sonia Tallarico, Dirigente Generale del Dipartimento Regionale “Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura” della Regione Calabria, perché ritenuta responsabile del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in quanto avrebbe favorito Toman Adriana, ritenuta, quest’ultima, vicina all’allora Presidente della Regione Calabria Oliverio. In particolare, Tallarico era stata inflitta la pena di un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al risarcimento a favore delle parti civili costituite, perché ritenuta responsabile del predetto reato e di quello di turbata libertà degli incanti che avrebbe consumato unitamente ad altri imputati (per lo stesso reato) tra cui Gaetano Giacinto, anch’egli condannato alla pena di un anno di reclusione. Nei confronti di Tallarico e di Gaetano vi era stata una richiesta di rinvio a giudizio in cui figurano, a vario titolo, anche altri imputati. Soltanto che quest’ultimi avevano optato per il rito ordinario, mentre i due Tallarico e Gaetano hanno scelto la definizione del processo con le forme del rito abbreviato. Da qui il giudizio di primo grado conclusosi nel febbraio del 2022 con una sentenza di condanna per entrambi degli imputati.
Questo giudizio di colpevolezza era stato poi confermato nel giudizio di Appello, anche se la Corte di Appello, per il solo Gaetano, aveva rideterminato la pena in dieci mesi di reclusione. Da qui il ricorso in Cassazione conclusosi con una sentenza di annullamento senza rinvio per il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, con cui è stata ritenuta l’insussistenza del fatto, mentre per il delitto di turbata libertà degli incanti vi è stata, ugualmente, una sentenza di annullamento senza rinvio per prescrizione. Nel corso della discussione davanti al Supremo Collegio, anche il Procuratore Generale aveva concluso chiedendo l’accoglimento del ricorso della difesa. In tutti e tre i gradi di giudizio i due dirigenti della Regione Calabria sono stati difesi dall’avvocato Francesco Gambardella.
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