Lamezia Terme - Mentre si attende di conoscere la data ufficiale delle prossime elezioni comunali (domani il Cdm, Consiglio dei ministri dovrebbe confermare l'11 maggio primo turno con voto forse spalmato su due giorni), a Lamezia la situazione politica nelle due coalizioni appare ancora ingarbugliata. Una matassa che a dire il vero sembra meno aggrovigliata nel centrosinistra dove - come ha dichiarato in una recente apparizione tv - Doris Lo Moro va dritta per la sua strada candidandosi al di là dell'appoggio o meno del Pd. Partito democratico “ufficiale” e resto del " centrosinistra" alla ricerca affannosa di un candidato che non si trova.
Tuttavia, nei prossimi giorni, tornerà a riunirsi il Tavolo del centrosinistra con il commissario Domenico Giampà che auspica soluzioni unitarie anche confrontandosi a livello regionale e nazionale. La richiesta di primarie, da Giampà tra l'altro sollecitate tre mesi fa, sembra in vero tardiva. Allora la soluzione potrebbe essere quella di convergere sul nome della Lo Moro anche perché si è in una fase dove appare davvero difficile ormai porre condizioni e veti. Bisogna tornare al dialogo in virtù del fatto che, obiettivamente, non esiste un nome di superamento. Gli "inviti" romani dal nazionale per lo svolgimento delle primarie, secondo fonti attendibili, non troveranno ascolto. La strada sembra tracciata e la riflessione che si farà in questi giorni è quella di dare completo appoggio anche con il simbolo del Pd alla Lo Moro. Poi, come sempre, tutto può succedere, comprese le corse solitarie. Ma oggi, rispetto a qualche anno fa, è sempre più difficile trovare candidati per proporre liste con lo scopo di favorire l’ingresso in Consiglio comunale al solo candidato a sindaco al quale garantire una "tranquilla permanenza".
In ogni caso, al di là dei nomi, ad oggi di programmi e visioni sul futuro della città, nemmeno l'ombra se si escludono rari passaggi improvvisati e pieni di retorica di qualche "pretendente" alla candidatura. Sul versante centrodestra, la situazione è ancora più ingarbugliata. Il sindaco uscente, Paolo Mascaro, appare sempre deciso a non mollare, sostenuto solo da Forza Italia. Fdi e Lega vanno ancora alla ricerca di nomi da proporre. Alcuni "improbali", gettati nella mischia senza un criterio di appartenenza e senza un curriculum politico. Rispetto al centrosinistra, oggettivamente, nel centrodestra ancora più marcatamente manca la "politica". Sia in passato ma anche oggi, a parte il passaggio di Mascaro in Forza Italia, ci si ostina a percorrere la strada del "civismo". Si fanno nomi, si ipotizzano candidature, si fanno proposte ma resta il fatto che di concreto c'è ben poco. A parte un "ritorno di fiamma” secondo alcuni per l'avvocato Mario Murone, uno dei candidati certi dovrebbe essere Gianpaolo Bevilacqua, forzista che in autonomia cerca il riscatto dopo essere stato prima coinvolto e poi assolto nell'inchiesta "Perseo". In posizione d'attesa alcuni partiti dell'area centrista, l'Udc-Cdu per esempio non gradisce di certo nomi fuori dalla politica e presi "a caso". Da Noi moderati al momento silenzio assordante.
È chiaro che l'attesa sulla ricandidabilità o meno di Mascaro è determinante nel centrodestra per prendere qualsivoglia decisione. Poi c'è Azione che, come confermato dallo stesso leader nazionale, Carlo Calenda potrebbe tentare la strada solitaria per contarsi. Insomma, capire il "peso" che ha in città e poi magari scegliere, in caso di ballottaggio, chi appoggiare. I prossimi giorni potrebbero essere già decisivi per qualche annuncio ufficiale.
A.C.
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