Cozzo dell’Orso: per un “mondo nuovo”. E per una nuova umanità
Passi sulla coltre di foglie! Malinconici e pensanti. Arranco verso la cima di Cozzo della Schioppettata. Nell’ombra della faggeta umida e muscosa. Nel freddo del primo, vero mattino d’autunno di quest’anno. Oltre la valle, invisibile, c’è Cozzo
Padre Nostro della Sila, delle foglie e delle nebbie, sia fatta la tua volontà
Una coltre di nebbie copre il fondo della conca di Decollatura. Come volesse nasconderla alla vista o proteggerla. I villaggi riposano ignari. Estasiati, su un’altura accanto alla strada che stavamo percorrendo per andare in Sila, guardiamo il
Polvere di diamanti fra Cerchiara e il monte Sparviere
Saverio ed io non riusciamo a trattenere lo stupore: il bosco di cerri sulla ripida pendice di Cozzo Sarcone inondato da una luce angelica; l’ordito di foglie è una corona d’oro e rubini. Ansimanti ed estatici, ai piedi di un patriarca arboreo, la
Monte Palanuda. Prodigio d’autunno
Fruscio di foglie sotto i piedi: “È come udire la risacca del mare”, sussurra qualcuno accanto a me. Nella foresta tra Fiumarella di Rossale e Timpone Fornelli, Monti dell’Orsonarso. Arriva a ondate lievi il suono della risacca. È una musica, un