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Si torna in cabina elettorale oggi. E dopo i pezzi da novanta di Conte e Draghi, ci toccherà scegliere o annullare o rimanere a casa. La campagna elettorale è stata (per forza di cose) breve e forse intensa. Ma è stata seguita sopratutto negli approfondimenti giornalistici. Dal vivo si è assistito a pochi comizi e tante passerelle. Ma ormai anche dal vivo c'è chi non si fa convincere e chi non ci crede più. E nelle trasmissioni televisive si sono ormai spostati i comizi di un tempo. E anche nei format mediatici politici c'è chi segue attentamente e cerca un politico che lo convinca e chi evita persino le loro discussioni e allontana argomento e personaggi di questo mondo perche' non risolvono nulla. (E il leit motiv ripetuto da molti elettori o ex sarebbe meglio definirli) e non li crede più nelle promesse ripetute come una litania. E in queste settimana gli indecisi hanno fatto zapping tra il programma di Lucia Annunziata che ha visto maratone e staff di candidati che hanno spiegato i programmi politici (ma ci sono?). Di domenica. Il martedì l immancabile Floris con un copione più da discussione ma sempre approfondito che incolla alla Tv gli intenditori di politica. Quasi ovunque abbiamo ascoltato ospiti ventennali. A volte erano politici ingrigiti e in altre occasioni esperti e opinionisti. Da Formigli con un rituale digressivo accessibile a tutti gli utenti preferivi un format con qualche inchiesta più interessante e poi monologhi di politici nelle altre trasmissioni che si sfidavano a suon di share. Le persone hanno accusato la politica perché inesistente e non volevano ascoltare i candidati ma conoscere i programmi. Non volevano sentire le opinioni di tuttologi della politica perché è stato questo tassello uno dei motivi del disinteresse e del malessere generale.
E tra un funerale regale in mondovisione e un tradimento vicendevole tra una soubrette e un calciatore a cinque stelle, è ancora di più diminuita la poca attenzione degli elettori che è diventata sempre più noia. Il motivo era anche che era stanca di ricevere bollette e notifiche surreali. E oggi tocca varcare l Istituto scolastico per dare una croce su un foglio che dovrebbe migliorare la situazione storica attuale e il livello della vita. I motivi per votare sono raccontati nei libri di storia, e quelli per non votare sono racchiusi nelle boccette dello Xanax. Poi si aggiunge un pizzico di disillusione e una noce di mancanza di fiducia. Ma come ha raccontato Michele Santoro in una trasmissione sul momento in cui il papà lo portava sin da bambino a stare accanto a lui e con estrema serietà e rigore viveva il giorno del voto o Bianca Berlinguer che il padre non dormiva il giorno prima. Magari bisognerebbe riflettere per decidere cosa fare alle eleziini e su quante donne e uomini hanno lottato per averne diritto. La nota fastidiosa e dolente che non posso evitare di scrivere e il quotidiano messaggio del politico candidato che ti ricordava tutti i suoi appuntamenti nelle varie città della campagna elettorale. Ma come? Ho bloccato su wapp i messaggi degli sconti dei negozi e ora devo subire questo stress incessante? Ma poi se molti non votano perché sono tornati i faccioni di venti anni sui muri delle città e nei salotti televisivi e perché pensano che è bello incassare 13 milà euro mensili. E perché dovremmo convincerci con la faccina su wapp a contribuire ai loro due mandati e un vitalizio assicurato? Bisogna conoscere e interessarsi alla politica perché il mondo le città i sistemi che ci governano li decidiamo noi e non solo chi si interessa a questo argomento. E bisognerebbe poterla studiare nelle scuole tra le materie obbligatorie per avere un ricambio degno di questo nome: politica. Se Bernard-Henri Lévy filosofo francese ha incollato con le sue argomentazioni i telespettatori alla TV un motivo ci sarà. E se Di Battista è seguito anche su canale youtube e non si candida. Magari volevamo il nuovo sulla scheda elettorale, ma di qualità. Ma se pochi si avvicinano alla politica vivremo di corsi e ricorsi storici.