Operazione Artemis, la decisione della Cassazione per quattro imputati

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Catanzaro - La VI Sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza con cui il Tribunale di Catanzaro ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere pronunciata nei confronti Pasquale Cappello, difeso dagli Avvocati Michele Cerminara ed Antonio Larussa. Cappello è indagato, nell’ambito del procedimento dell’operazione Artemis, per il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravato dall’art. 416 bis 1 Cp . Il Tribunale di Catanzaro sarà pertanto chiamato a rivalutare integralmente il quadro cautelare a carico del ricorrente.

Sempre davanti la VI Sezione penale della Corte di Cassazione si è tenuta l’udienza a carico di Antonio Guadagnuolo (difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Renzo Andricciola). I difensori avevano impugnato il provvedimento di rigetto della revoca della misura cautelare emesso dal Tribunale del Riesame di Catanzaro. Guadagnuolo Antonio - rispondeva del reato associativo finalizzato allo spaccio di sostanza stupefacente aggravato dal metodo mafioso, per aver favorito la cosca dei Cracolici. La Corte di Cassazione, oggi pronunciandosi, ha annullato senza rinvio sull’aggravante mafiosa, ed ha annullato per una nuova rivalutazione del Tribunale di Catanzaro per il reato associativo.

All’esito dell’udienza di oggi, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli Avvocati Aldo Ferraro e Antonio Procopio nell’interesse di Carchidi Mario, tratto in arresto nell’operazione “Artemis” per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante mafiosa e di una serie di episodi di acquisto di sostanze stupefacenti aggravate dalla finalità di agevolare una cosca mafiosa. La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione che era stata resa dal Tribunale della Libertà di Catanzaro all’esito del giudizio di riesame, per una nuova valutazione sul punto specifico della sussistenza dell’aggravante mafiosa che la difesa aveva censurato in cassazione. All’esito dell’udienza di oggi, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli Avvocati Aldo Ferraro e Antonio Procopio nell’interesse di Carchidi Mario, tratto in arresto nell’operazione “Artemis” per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante mafiosa e di una serie di episodi di acquisto di sostanze stupefacenti aggravate dalla finalità di agevolare una cosca mafiosa. La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione che era stata resa dal Tribunale della Libertà di Catanzaro all’esito del giudizio di riesame, per una nuova valutazione sul punto specifico della sussistenza dell’aggravante mafiosa che la difesa aveva censurato in cassazione.

Annullamento con rinvio della ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro che aveva confermato la misura custodiale in carcere per Massimo Stella. La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione all’esito della udienza del 18 marzo 2025 e della discussione dell’avvocato Massimiliano Carnovale difensore di Stella ha annullato in toto con rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro che aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare del GIP eseguita nel mese di novembre 2024. Stella è indagato in seno all’operazione “Artemis” per associazione per delinquere di cui all’art. 74 del 309/90 finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, delitto aggravato  dalle modalità e dall’agevolazione mafiosa di cui all’art. 416 bis 1 co 1 c.p  nel caso di specie dalla cosca Cracolici  e del delitto di cui agli articoli 73 commi 1 e 4 Dpr 309/90 e 416 bis 1 cp per avere senza autorizzazione realizzato la coltivazione e la successiva lavorazione della piantagione di marijuana oltre che di plurimi episodi di cessione. Al centro dell’operazione, le presunte attività illegali che sarebbero state messe in campo dalla presunta cosca Cracolici nel territorio di Lamezia Terme e dell’entroterra fra le province di Catanzaro e Vibo Valentia e in particolare tra Maida e Jacurso e Cortale. L’ordinanza di custodia cautelare veniva emessa nei confronti di 59 persone per un totale di 86 indagati sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche aggravate dalle modalità e finalità mafiose e commercializzazione di sostanze stupefacenti. La Suprema Corte ha quindi annullato la posizione di Massimo Stella rinviando per nuovo giudizio al Tribunale del Riesame di Catanzaro.

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