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Si dovrebbe cambiare qualcosa ogni tanto. Dalla palestra ai professionisti della tua vita, anche il lavoro e le amicizie potendolo fare. Lo suggerisce Nassir Ghaemi, psichiatra, che è utile spezzare le abitudini e dare una rinfrescata al proprio stile di vita. C’è chi decide nei cambiamenti da attuare di non vestirsi più da borseggiatrice della metropolitana, (jeans attillato scolorito tracolla e sneakers sempre. E magari spiare Cara Delevingne sui giornali per l‘outfit. C’è chi cambia il medico di base, il legale, la sarta, il supermercato la chiesa e perché no, il commercialista. Si possono cambiare anche le abitudini alimentari e evitare il caffè ogni giorno o alla stessa ora. Per il dottor David Lawrence Sackett, medico americano ricercatore e pioniere della medicina basata sull’evidenza che ha pubblicato su Psycology Today, negli anni 70’ che quando si diventa bravi a fare qualcosa, in ogni ambito, significa che è giunto il momento di cambiare. Serve per progredire come esseri umani. In sostanza se si abbandonano le abitudini più radicate si può iniziare a fare spazio a nuove modalità di vita. Il ricercatore sostiene che, in ognuno di noi ci sono vivono due fasi, quella esplorativa che ci rende i vivi e appagati e quella che evitiamo perché sconosciuta appunto perché in questi contesti non ci muoviamo nei parametri orientati alla conservazione.
E dove il mondo ci sembra una perenne minaccia. Ma vivendo sempre in questa seconda fase l’inverno potrebbe sembrare tutta l’esistenza. Il reset per Ghaemi consiste nel tagliare i rami secchi nelle relazioni e nel lavoro, come avviene per la potatura che vede la ricrescita di rami nuovi e rigogliosi. In questa riflessione possono rientrare anche la riduzione delle ore di lavoro per potersi dedicare a altre attività e essere più felici. Bisogna abbandonare la “strategia dell’eterna lagna”, e dopo aver compiuto un atto di coraggio abbandonando la zona di comfort-non-comfort per Ghaemi. Il cambiamento è inteso come attitudine da alimentare sempre per ritrovare noi stessi. E potrebbe essere il dato di non frequentare le stesse persone nel corso degli anni se queste non hanno cercato uno sviluppo culturale perché sennò si rischia di invecchiare ad annoiarsi molto più velocemente. Oltre a girare il mondo serve saper leggere e conoscere il bello che regala l’informazione, i libri le persone che cambiano sempre per non rimanere degli eterni fossili mummificati.