Se rimani fermo senza far nulla ti assale l’ansia o il magone. A meno che tu non sia un incallito fannullone allora queste sensazioni saranno a te sconosciute. In un momento storico in cui le donne lavorano in molti ambiti professionali e amministrativi o industriali e i maschietti aspettano il loro rientro a casa, ecco, per loro esiste il fenomeno della cronopatia. Per coloro che sono sempre stati in allerta per la professione che esercitano questo termine indica l’ossessione di rendere la giornata sempre produttiva, stile manager rampante. È un’ossessione che ti costringe a sentire la necessità di sfruttare il tempo. È una forza dettata dall’abitudine quotidiana che ti ha alienata e trasportata nel circuito del Sono stanca e non ho tempo. O peggio ancora non riesco a riposare. Mentre gli antichi latini cercavano l’ozio come momento ideale della giornata per rigenerarsi, noi lo colpevolizziamo come un reato da codice penale.

Oggi è considerato un motivo di vergogna e di imbarazzo, rimarremmo declassati o cancellati dal prestigio e dall’autostima. Che vengono commisurati alla mole di impegni che riusciamo a svolgere commisurati alla quantità di impegni che riusciamo a svolgere nelle 24 ore. E non devi non puoi ammettere (sei bandito se ammetti) di avere del tempo libero o un agenda con pochi impegni. Ma da chi? Dalla società. E come risposta condurresti un’esistenza da inadeguato. E non va di moda, perché la tendenza è sentire di possedere i sintomi della cronopatia con una esistenza veloce e connessa. Però trovi ugualmente il tempo di controllare gli altri. L’importante è aver vissuto una vita investendo al meglio le risorse per essere sempre soddisfatti del proprio tempo in cui si è solo e sempre prodotto. E sei cronopatico con la lode!