Lamezia Terme - Una messa pronunciata a voce bassa quella officiata dal cappellano militare del comando Legione Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggiero, per dare l’ultimo saluto al giovane lametino appuntato dell’Arma Luca Guarino, di appena 35 anni, ucciso dallo schianto della sua moto, finita fuori strada al bivio Bagni pochi giorni fa. Ma anche una messa molto partecipata, vissuta nel Santuario di San Francesco di Paola a Sambiase, cui il giovane era molto legato da sempre, concelebrata da Padre Giovanni Sposato e Padre Ivano Scalise dei frati Minimi, e da Padre Giuseppe Marinelli, parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Sant’Eufemia, luogo nel quale da poco Luca prestava servizio, presso il Comando dei Carabinieri - Stazione di Lamezia Terme - Scalo.
“Là si era già distinto per le sue doti umane e professionali, per la disponibilità, l’affidabilità e la competenza da tutti riconosciute” ha sottolineato Padre Ruggiero dando voce alle testimonianze dei moltissimi colleghi e colleghe intervenuti per offrire la massima vicinanza, propria e dell’Arma, ai familiari e agli amici affranti dall’improvvisa, imprevedibile perdita. Presente infatti una vasta rappresentanza delle autorità locali, provinciali e regionali dell’Arma dei Carabinieri. A fianco, le Forze di Polizia, la Polizia stradale e Locale e la Guardia di Finanza di Lamezia Terme e i rappresentanti delle associazioni nazionali dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato per la sezione di Lamezia Terme. Inviata una corona anche dal Comando Generale dell’Arma.
La toccante celebrazione, nella quale sono state ricordate le lacrime del Cristo di fronte alla morte dell’amico Lazzaro, ma anche l’anelito alla pienezza dell’amore in un’altra vita alla quale i giusti sono chiamati, si è conclusa con la Preghiera del Carabiniere, recitata dal Maresciallo Giulia Marengiu, e con un lungo suono di sirene che ha accompagnato il feretro lungo la strada verso la sepoltura.
Giulia De Sensi
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