Villa San Giovanni - La Calabria è la terra del bimbo ammazzato Cocò, dell'omicidio Fortugno, degli inchini ai boss mafiosi ma è anche la terra della scomunica di papa Francesco ai n'dranghetisti. Da qui nasce la volontà di fare memoria e di schierarsi tutti, giovani ma anche istituzioni, politica, corpi dello stato, inequivocabilmente e trasversalmente contro le mafie". Con queste parole, la deputata Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato ucciso, Antonino Scopelliti, ha presentato alla Camera 'Legalitàlia', il meeting nazionale antimafia promosso dall'associazione 'Ammazzateci tutti' e dalla Fondazione Antonino Scopelliti, che quest'anno, alla sua ottava edizione, dedicherà una menzione speciale anche ai due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India. "Il meeting nasce per ricordare l'omicidio di mio padre - ha spiegato Scopelliti -, un omicidio d'agosto, dimenticato mentre proprio i giovani non lo hanno voluto dimenticare per 21 anni: la manifestazione si rivolge soprattutto a loro affinché vengano da ogni parte d'Italia". "L'antimafia - ha anche sottolineato Scopelliti - non è né di destra né di sinistra, è un abito che tutti dobbiamo indossare". Per questo, lo stesso programma del meeting è bipartisan. L'ottava edizione si terrà a Cannitello di Villa San Giovanni, dall'8 al 10 agosto, a poche decine di chilometri dal luogo dove il 9 agosto 1991 fu assassinato il sostituto procuratore generale della Corte di cassazione, Antonino Scopelliti. Il primo ospite della manifestazione sarà il capo della Polizia Alessandro Pansa. Ci saranno poi dibattiti con, tra gli altri, Ernesto Carbone del Pd, Flavio Tosi, sindaco di Verona, Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, il viceministro della Giustizia Enrico Costa. Ospite della serata conclusiva sarà il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Gli inchini ai boss mafiosi di alcune ultime processioni "vogliono dimostrare che la mafia ha il consenso sociale - ha affermato Aldo Pecora, fondatore di 'Ammazzateci tutti' - Noi dobbiamo dimostrare che è lo stato ad avere il consenso sociale con il lavoro, lo sviluppo e la legalità e certamente associarci oltre che alle parole del Papa alla condanna di questi inchini emessa dal vescovo di Oppido Palmi, mons. Francesco Milito che ha vietato tutte le processioni".
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