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Questo è l’appello che rivolgo a quanti si accingono a prendere il posto che è stato purtroppo già da nove anni di Speranza. Ovviamente appena si andrà a votare, tra tre mesi o un anno non importa. Sto scrivendo mentre ancora non so se Speranza vincerà il ricorso e la propria carriera politica, anche se so per certo che la Corte romana difficilmente accoglierà il ricorso, figuriamoci dopo che anche il ministero delle finanze asserisce che gli aumenti di Speranza sono stati fatti fuori legge ovvero oltre i termini consentiti. E su questo Speranza contava, avendo fatto previsioni di entrate paraboliche, proprio in seguito a questi aumenti. Vorrei sbagliare ma credo di no. E si ricordi Carolina Caruso che il Prefetto Cannizzaro non si è dimenticato di sciogliere l’amministrazione comunale, solo che ha voluto (non dovuto) aspettare la decisione della Corte sul ricorso del dissesto. Gli Interni avrebbero subito sciolto in seguito alla delibera del Prefetto ma, se per caso fosse stato accolto il ricorso, il Prefetto sarebbe finito poi in Sardegna. Benedetti consiglieri comunali lametini, dovrebbero prepararsi un po’ di più, giuridicamente e amministrativamente, prima, di scappare ad occupare una sedia in Consiglio.
Beato Speranza che con questo personale politico ha potuto fare carne da macello! Ma torniamo al mio appello per i futuri amministratori: ricordatevi che siamo stufi di essere trattati come sudditi e non come cittadini. A ognuno quello che spetta secondo giustizia e non per avere votato questo o quello, col sottinteso che poi ci sarà il contraccambio. Se poi gli elettori vogliono comportarsi da sudditi, lo facciano pure; poi però non vengano a lamentarsi! Sapere votare, mi raccomando e perciò non si allarmino troppo i Partiti tradizionali e per le mie minacce e per le mie suppliche. Anche loro hanno nelle loro fila gente onesta, non presentino i soliti caffi, quelli che di solito prendono una caterva di voi perché sollecitano i peggiori istinti di chi li vota: vogliono un qualcosa e loro, i votati, promettono o meglio fanno credere che lo daranno (quando anche non pagano in contanti). Ormai tutti desideriamo cambiare, perché siamo stufi di vedere i nostri figli o partire lontano o non partire e minare come tanti zombies a marcire in paese; siamo stanchi di pagare tasse, tassine e tassone, mentre anche qui a Lamezia, soprattutto a Lamezia, vediamo che una parte di popolazione vive in un lusso sfrenato, a meno che non nasconda abilmente il proprio benessere, declinando il verbo evadere come ci ha insegnato nostro maestro Berlusconi (e non solo lui). Distinti saluti ai politici, non a tutti però.