Caruso, investire risanando

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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tonino_iacopetta-05102017-120839.jpgNon è da ora che il calabrese Renato Caruso, lametino per la precisione, si trova in Calabria per investire (qui, da noi, ha già un’azienda, Eurobed, che trasuda efficienza e sana gestione da tutti i pori) adesso, in via personale, senza coinvolgere i figli, imprenditori di successo anche loro, accetta la sfida della Sacal, un’azienda dove sino a questo momento, testimoni Guardia di Finanza e Magistratura, tutto si è fatto tranne che sana gestione. Adesso il Cda si è rinnovato e ne fanno parte lo stesso imprenditore Caruso e la figlia Adele. Cosa chiede Caruso alla Sacal e cosa chiediamo noi calabresi che abbiamo assistito allo sfascio presente? Chiediamo una sana gestione e siamo certi, conoscendo bene Renato Caruso che, pur amando senza limiti la sua terra, non è disponibile a comportarsi nel Consiglio d’Amministrazione da bella statuina.

Lo so bene che la Sacal come altre aziende in cui i politici hanno potuto mettere naso, è servita per l’acquisizione del consenso, con il risultato di creare un’azienda superaffollata e per di più con personale poco qualificato, avendo come unici requisiti il grado di parentela e l’attività svolta in campagna elettorale. Un aeroporto internazionale in cui, mi potrò sbagliare, ma non esiste chi conosce l’arabo o il cinese, a mala pena l’inglese, la preghiera che rivolgiamo a Caruso è di provvedere a che si cambi musica, non solo com’è giusto per i milioni di euro cash investiti da parte sua, non solo per l’amore che egli ha per la Calabria, ma perché tutti noi calabresi possiamo sentirci orgogliosi per un’azienda che, in modo sano, produce ricchezza e lavoro virtuoso; e sono certo che Renato vincerà la sfida, se la mia lunga amicizia per lui non m’inganna.

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