Lamezia Terme, 14 dicembre - A Pontedera modulo inedito per la Vigor Lamezia, scesa in campo in formato 3-4-1-2. Uno schieramento ritenuto da mister Costantino più confacente ad ingabbiare l’ormai ex capolista. “Alla luce di com’è poi andata la partita, credo abbia influito molto, pur non essendoci la controprova. Comunque, se siamo riusciti a preparare il match con tali caratteristiche, il merito è soprattutto dei ragazzi che si sono allenati con determinazione e capacità di adattamento. Peccato per le concomitanti vittorie di Borgo a Buggiano, Foligno, Hinterreggio, Campobasso ed Arzanese”. Il tecnico lametino spiega le motivazioni che l’hanno spinto a modificare l’assetto tattico dei suoi. “Nel primo tempo la Vigor ha giocato meglio ed avuto più possesso. Nella ripresa, invece, col passare dei minuti il predominio dei locali è progressivamente cresciuto, specie negli ultimi 20’. Un modulo, il nostro, volto non soltanto a contenere. Fin quando abbiamo retto, infatti, i nostri esterni si sono mantenuti con una certa costanza nella metacampo ospite. Alla vigilia si era pensato che, presentandoci con un uomo in meno a centrocampo, avremmo consegnato questo settore nevralgico al Pontedera che, già di per se, è una squadra forte. Modulo che si potrà anche riproporre contro avversari che abbiano le stesse caratteristiche di quello affrontato domenica scorsa, ma sicuramente non nelle prossime gare”. Per il momento si ritornerà ai consueti 4-2-3-1, 4-3-2-1 o 4-3-3. “In questi tre anni di mia gestione tecnica il centrocampo è sempre stato a tre o a due. A volte, poi, abbiamo giocato coi due trequartisti dietro l’unica punta, ma sempre con la difesa a quattro ed il centrocampo a tre”. E’ ormai un dato di fatto come, da cinque-sei settimane, si tratti di una Vigor meno bella a vedersi ma decisamente più concreta, come testimoniano gli 11 punti raccolti negli ultimi 540’. “E’ ovvio che si preferirebbero entrambe le cose, cioè giocare bene e vincere. Però in casa abbiamo un problema rilevante in questo momento, ed è il terreno di gioco. A Pontedera ho invece visto la mia squadra giocar bene palla a terra, senza sprecare un pallone. Per cui bisogna anche tenere conto del campo su cui di volta in volta si gioca. Domenica, peraltro, sarà la seconda volta che giocheremo al D’Ippolito appena ventiquattr’ore dopo il Sambiase, e non sarà certo un aspetto per noi positivo. Ma dobbiamo adattarci anche a questo. Inoltre, a Lamezia il più delle volte gli avversari vengono a chiudersi, come fatto da Melfi, Chieti ed Hinterreggio. Posso quindi dire, per quanto mi riguarda, che quando la Vigor Lamezia ha avuto gli spazi per farlo, ha giocato un buon calcio. Quello su cui dobbiamo migliorare, proprio nella ricerca di spazi, è far girare meno il pallone e ripartire immediatamente con qualche verticalizzazione, che ultimamente stiamo iniziando a fare”. A Costantino abbiamo personalmente chiesto se l’attuale rosa, così com’è, è in grado di far meglio a livello realizzativo. Degli appena otto gol fatti, in queste prime quindici giornate, ben cinque sono scaturiti da palle inattive. “Domenica in qualche ripartenza, tipo quelle avute con De Luca, Petrilli e Rondinelli, potevamo far meglio, avendo sbagliato l’ultimo passaggio. So quanto sia importante far gol, e d’altronde sono qui proprio per far crescere questo gruppo a livello di risultati e di prestazioni, il che passa necessariamente attraverso un miglioramento della capacità realizzativa dove attualmente stiamo incontrando qualche problema. Al contempo, però, devo fare i complimenti a chi sta giocando in avanti poiché sta dando comunque l’anima”. Per la prima volta da quando veste il biancoverde, in quel di Pontedera Domenico Marchetti è stato impiegato in una difesa a tre. “Non conta se mi sia trovato bene o meno. L’importante è lavorare sodo, impegnandosi sempre al massimo. Per il resto, sia che giochi a tre che a quattro, i rischi per la difesa ci sono sempre”. Il forte jolly difensivo pugliese offre una sua spiegazione all’anomalia di una squadra che possiede, al contempo, la miglior retroguardia ed il peggior attacco del torneo. “Il nostro – afferma - è un sistema di gioco che ci porta a subire pochi gol in virtù del fatto che gli attaccanti corrono tantissimo per dare una mano anche in copertura, con la conseguenza che magari poi arrivino sottoporta più stanchi o meno lucidi”. Fa riflettere che in soli 90’, ad Aversa, la Vigor abbia incassato più di un terzo degli otto palloni complessivamente raccolti in fondo al sacco da Forte. “In quella gara si sono verificate un po’ di situazioni particolari che ci han portato a beccare tre gol, però le partite sono tutte difficili. Anche nell’ultima abbiamo faticato parecchio per limitare il raggio d’azione di un forte attaccante qual è Grassi”. Ancora un paio di giornate prima del giro di boa. 180’ a disposizione per far lievitare quanto più possibile gli attuali 17 punti. “Chiudere a quota 20 o 23 il girone d’andata, sarebbe importante perché raccogliendo altrettanto in quello di ritorno saremmo salvi. Dobbiamo tuttavia concentrarci su una partita alla volta, - conclude Marchetti – ad iniziare dalla prossima che, tra l’altro, è uno scontro diretto”.
Ferdinando Gaetano
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