Innovazione ed energia, Consiglio regionale istituisce due nuove agenzie in Calabria

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Reggio Calabria - Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con il voto contrario del Pd, la proposta di legge di istituzione della nuova Agenzia regionale per il Sistema informativo integrato regionale della CAlabria, "ReDigit SpA". L'approvazione è stato il primo atto della seduta odierna del Consiglio regionale iniziata a palazzo Campanella. Il dibattito e l'approvazione dei singoli articoli era stato completato nella seduta dell'11 marzo scorso. Analogo risultato ha ottenuto l'istituzione dell'Agenzia regionale per l'energia della CAlabria (Arec). Con dichiarazioni di voto, i consiglieri Pd, Ernesto Alecci e Amalia Bruni, pur ritenendo strategiche le due Agenzie, hanno espresso perplessità su modalità e contenuti delle rispettive proposte di legge. Tra gli altri punti all'ordine del giorno l'esame della proposta di legge, di iniziativa di Giuseppe Graziano (Udc), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Michele Comito (Forza Italia), Luciana De Francesco (FdI), Giuseppe Gelardi (Lega), su "Integrazione dell'articolo 1 della legge regionale n. 1 del 2005", per il rafforzamento dell'autonomia e l'indipendenza dei Consiglieri regionali rispetto al governo regionale, attraverso una chiara disciplina dell'incompatibilità tra la carica di assessore regionale e quella di consigliere regionale.

Sulle due nuove agenzie regionali digitale e per l'energia, istituite oggi dal Consiglio regionale, si sono soffermati, rispettivamente, per dichiarazione di voto, i consiglieri Ernesto Alecci e Amalia Bruni (Pd). Nel motivare il voto contrario del Pd, Alecci ha ricordato le perplessità emerse nei mesi scorsi, "che non sono mai state sciolte, che sono rimaste inevase. Una su tutte, il costo di questo intervento e quale impatto avrà sui conti regionali. Ed ancora, quale personale verrà utilizzato in queste Agenzie. Altre Regioni - ha ancora detto Alecci - hanno già affrontato questo tema, istituendo specifiche Agenzie, altre affidando i compiti ai dipartimenti della Regione. Anche in CALABRIA c'è un dipartimento alla Transizione digitale. Perché - ha detto il consigliere Pd - non si è pensato di utilizzare il personale che già la Regione CALABRIA paga e ha al suo interno per questo tipo di funzione? Comprendiamo la ratio del vicepresidente temiamo che si possa mettere in piedi un ulteriore carrozzone". Amalia Bruni (Pd), sempre per dichiarazione di voto, si è soffermata sulla nuova Agenzia per l'energia. "Ci sembra - ha detto - che la costituzione di queste società in house non sia altro, in realtà, che la costruzione di una serie di scatole che rischiano di appesantire invece che sveltire l'attività regionale e che non ci sia, nel contempo, un'armonizzazione con altre proposte legislative come quella sulle comunità energetiche". L'aula ha quindi avviato la discussione sulla proposta di legge, di iniziativa di Giuseppe Graziano (Udc), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Michele Comito (Forza Italia), Luciana De Francesco (FdI), Giuseppe Gelardi (Lega), per l'istituzione del cosiddetto "consigliere supplente". Per il relatore, Giuseppe Mattiani (Lega), "la legge intende rafforzare l'autonomia e l'indipendenza del Consiglio regionale nei confronti del governo regionale. Ossia una chiara disciplina della incompatibilità della figura dell'assessore regionale con quella del consigliere regionale, così da dare la possibilità al Consiglio di svolgere il proprio ruolo di controllo nei confronti dell'esecutivo senza alcuna remora e senza alcun condizionamento".

Nel ricordare che la Calabria, secondo i dati Istat, è la Regione più povera d'Italia, Raffaele Mammoliti (Pd) ha definito l'emendamento Mattiani, "presentato - ha detto - come la panacea di tutti mali della Regione, lo strumento che consente alla maggioranza di comporre con maggiore facilità le liste dei candidati alle prossime elezioni, per le quali è giù iniziata la campagna elettorale". Successivamente, Antonio Lo Schiavo (Misto) ha ricordato di aver presentato una informativa sul grave stato di emergenza verificatosi in Calabria, per il maltempo, in provincia di Vibo Valentia, e le numerose frane che hanno colpito il territorio, "che confermano - ha detto - quanto grave sia il dissesto idrogeologico in questa Regione", ha ha auspicato che il Governo nazionale possa decretare lo Stato d'emergenza per la Calabria. Nel definire la seduta particolarmente impegnativa dal punto di visto politico, in cui la maggioranza trova i numeri per approvare le riforme, Lo Schiavo ha denunciato la mancanza di apertura della maggioranza alla discussione. "Ho trovato in questi mesi ed in questi giorni - ha detto - la solita chiusura totale e la solita volontà di prevaricare con la forza dei numeri ogni tipo di ragionamento dell'opposizione. Non solo nella istituzione delle due nuove agenzie, ma anche nella modifica dello Statuto, delle regole di funzionamento dell'Ente, della Giunta, del consiglio regionali per i prossimi anni. In commissione avevamo chiesto una condivisione del ragionamento. Ma le nostre osservazioni non sono state affatto considerate".

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