Le lacrime, i dispiaceri e le sofferenze delle donne “considerate forti”, sono considerate nulle. Non vengono quasi mai giustificate e comprese. “Tanto lei è forte e ce la farà” sono le frasi banali che si sentono sul loro conto. Esistono in questo territorio donne che hanno un carattere forte. Sono determinate. Erroneamente definite aggressive perché riescono a portare a termine battaglie anche da sole. Possono essere sposate, single, separate. Nulla viene loro perdonato, se sbagliano. Anzi vengono condannate dagli altri se commettono un errore. O vengono isolate se non fanno parte del branco perché si sa, da sempre la personalità spaventa e fa scappare. Ma soprattutto… se cadono (e vi assicuro che avviene molto spesso) difficilmente trovano una mano che le aiuta a rialzarsi. Non è concesso loro che questo possa accadere. Non viene messo in conto che possano avere bisogno di un sostegno. In questa realtà la donna fragile, maschilista, geisha ha sempre un supporto, un aiuto, una mano tesa.

E, magari lei si poggia sul dato che gli altri la possano soccorrere se dovesse crollare. Mentre la donna forte, se cade, capisce, è cosciente che gli altri non ci sono. Ci riflette e comprende la povertà e la mediocrità di chi la circonda. Quando avviene il crollo, piange fino allo sfinimento. Respira, guarda verso l’alto perché gli umani non accettano che è anche lei un essere umano e la vorrebbero distruggere e lasciare per terra. E con l’aiuto del buon Dio, recupera le energie e si rialza, più determinata e forte di prima. E soprattutto, cosciente di essere così perché qualcuno in cielo le ha dato questo dono che gli altri quasi mai riescono a capire. E quasi mai le porgono una mano quando ne ha bisogno… . Appena si rialza, perché lei sa che questo avverrà, anche se ci vorrà del tempo. Il primo pensiero che circola nella sua mente è quello di non dimenticare e soprattutto di non diventare mai come gli esseri che la circondano, che di umano non hanno proprio nulla…