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Pian piano il corso Numistrano e Giovanni Nicotera, si stanno ripopolando. Sta diminuendo “l’effetto centro commerciale” e la città sta rispondendo. Gioiellerie, pasticcerie, gremiscono il corso con il Duomo che dall’alto sembra controllare la Piana. Negozi di abbigliamento e di telefonia rispondono con eleganti salotti sul versante delle due vie storiche.
Sul corso Nicotera, inoltre, le redazioni dei giornali hanno aperto le loro sedi. Per essere sempre sulla notizia. La città commerciale ha voluto dire: “eravamo stanchi di questa situazione e ci siamo ripresi il territorio”. Siamo in attesa, naturalmente del trasferimento della più importante e elegante gioielleria della città che si sposterà da un corso all’altro.
E allora non ci sarà più storia! Le novità dei negozi nel “centro” sembra che dica questa realtà di plastica ha i giorni contati. Rimane il discorso del cinema che qui non ha visto le manifestazioni di protesta che ha avuto l’emergenza della chiusura del Tribunale. Per il cinema nessuna protesta? L’arte non merita tanto. La giustizia si? Questa è una città commerciale che sta rivendicando il suo diritto e in silenzio risponde alla scatola del centro commerciale, (sempre comunque gremita dagli stranieri, intesi come vicini della Piana), aprendo negozi e novità nei servizi, quasi a voler sfidarel’altra realtà. Stesso discorso per la notte. I ragazzi si sono attivati per gremire la movida con locali sempre “trendy”, creati ad hoc da ex studenti bolognesi, (patria del divertimento) e da imprenditori che come seconda attività fanno esibire band esordienti e non, (siamo in zona Tommaso Fusco). La città si è risvegliata? Anche se rimangono frange di vip annoiati che, negli ultimi mesi, hanno aperto le loro case e chi ha potuto, la villa, per organizzare cene e feste in casa. Tutto solo per far parlare di loro.