© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È sempre esistita la categoria comari, oggi nel 2018 sono in versione moderna. Chi sono le comari del nuovo millennio? Tutti coloro che parlano appena trovano una persona di loro conoscenza e solitamente, o si siedono in qualche sala d’attesa di una clinica o di uno studio medico. E inizia la fase comare.
Erano quelle che un tempo erano donne tuttofare, da madri di famiglia a casalinghe perfette e, nella pausa pranzo, su una semplice sedia di paglia, parlavano con le loro vicine di casa.
Oggi è la sala d’attesa di un professionista. O il top è quella del medico di famiglia. È qui che inizia il /la comar/day.
Possono essere uomini o donne di tutte le età e estrazioni sociali. Un raggruppamento intenso esiste nelle chiese e nelle associazioni religiose. Un altro griffato e più corretto politicamente è quello tra amici che fanno finta di infastidirsi al fatto quotidiano (non giornale di Travaglio) e poi li vedi che si intrufolano con eleganza e stile al commarificio della peggiore specie per poi aggiungere, “comunque a me queste cose non interessano”.
E scappano a casa o telefonano al miglior amico per raccontare i dettagli più pruriginosi del commarificio che ha vissuto non volontariamente. A suo avviso.
In cosa consiste? Nel tenere il conto (in tutti i sensi) della vita familiare sociale economica e di sofferenze degli altri. Voi potrete pensare e perché? E io vi risponderei, per non pensare alla propria e per avere la laurea ad honorem in comar/day.