Quando si danneggia il futuro

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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Durante la notte ignoti hanno trafugato un ingente quantitativo di cavi elettrici e barre di rame posto nei quadri elettrici e nella cabina elettrica della Ecoplan di Polistena. I danni subiti dall’azienda sono in corso di valutazione ma sono apparsi consistenti sin dal primo momento, si stima almeno oltre gli ottantamila euro. La Ecoplan è un’azienda creata da zero nel 1997 grazie ai fondi per l’Imprenditorialità Giovanile nel Mezzogiorno a quel tempo guidata da Carlo Borgomeo, oggi presidente della Fondazione con il Sud, e si occupa della produzione di lastre e pannelli in plastica riciclata, provenienti prevalentemente dal recupero degli scarti e degli sfidi dei pannolini e pannoloni post-industria e prossimamente post-consumo,  miscelata con fibre vegetali che sono costituite dalla sansa esausta dei frantoi oleari.

Si tratta di un know-how di processo prodotto, di GREEN ECONOMY MANIFATTURIERA  unico al mondo nel suo genere grazie al quale l’azienda ha vinto e ottenuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, tra i quali il  “Premio Ambiente e Legalità 2011” di Legambiente e Libera.

Il suo fondatore e Legale Rappresentante, Domenico Cristofaro, a proposito di quanto accaduto ha dichiarato che “Si tratta di un gravissimo danno subito, che arriva proprio in un momento in cui l’azienda, dopo avere resistito alle mille difficoltà provocate della grave crisi strutturale degli ultimi sei/sette anni, che a distrutto e fatto chiudere centinaia di migliaia di imprese, stava per ripartire grazie ad una commessa biennale acquisita da un gruppo multinazionale tedesco con stabilimenti in Italia, che dopo avere provato i nostri materiali li ha giudicati idonei per i loro scopi, tra i tantissimi che avevano fino a quel momento testato, che consentiranno loro di risolvere una serie di problemi che fino ad oggi non erano riusciti a risolvere, provocando anche delle significative economie della loro produzione. Questo avrebbe significato che l’azienda avrebbe richiamato almeno da 8 a 10 delle giovani unità lavorative che negli anni si sono via via formate e che costituiscono una vera e propria risorsa senza la quale sarebbe difficile garantire questo tipo di produzione della quale sono diventati dei veri e propri Maestri.

Quanto accaduto e nel momento in cui è accaduto, rischia di mettere in ginocchio l’azienda non facendola più rialzare e ripartire. Tuttavia, questo non ci impedirà certamente di continuare nella nostra Mission che, prima ancora che imprenditoriale, ha sempre voluto essere di tipo “Glocale” e soprattutto Etica, Responsabile e “stimolatrice” del territorio in cui operiamo".

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