Bianco - Un 45enne, Cosimo Demeca, è stato ucciso la notte scorsa in un agguato a Bianco, nel reggino. L’omicidio sarebbe avvenuto in contrada Valle, una zona di campagna del comune e l'uomo è stato assassinato a colpi di pistola, uno dei quali gli sarebbe stato sparato alla testa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco che hanno avviato le indagini. Era in auto con la moglie ed una delle tre figlie, una bambina, Cosimo Demeca. La donna e bambina sono rimaste illese mentre l'uomo, secondo quanto accertato dai carabinieri, è stato ucciso con un colpo di fucile caricato a pallettoni sparato da breve distanza e non a colpi di pistola come era stato ipotizzato in un primo momento. Il delitto è avvenuto vicino a una casa rurale in cui Demeca era solito trascorrere l'estate insieme alla famiglia.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco, Demeca era alla guida dell'auto e stava rientrando a casa in località Valle, alle porte del paese. L'assassino ha atteso che l'auto, giunta in prossimità dell'edificio, rallentasse per uscire da dietro la vegetazione avvicinarsi e sparare un solo colpo di fucile che ha ucciso all'istante Demeca, senza, fortunatamente, colpire moglie e figlia. L'assassino si è poi dileguato. E' stata la moglie a lanciare l'allarme facendo subito intervenire i carabinieri. Demeca, che lavorava saltuariamente come operaio, era incensurato e non risultava avere rapporti con ambienti della criminalità. Le indagini dei carabinieri sono ora orientati nella sfera privata dell'uomo per accertare se negli ultimi tempi possa avere avuto contrasti con qualcuno. La moglie di Cosimo Demeca è sotto choc e, complice anche il buio, non ha saputo fornire alcuna indicazione. Intanto si è appreso che in auto con la vittima, oltre alla donna, c'erano tutte e tre le figlie della coppia, due ragazzine di 15 e 14 anni ed una bambina di 3 anni. Nessuna di loro è stata ferita.
Un'azione rapida, portata a termine con il favore del buio, e che poteva provocare una strage vista la presenza in auto, insieme alla vittima designata, anche della moglie e delle tre figlie, una delle quali di appena 3 anni. Così è stato ucciso Cosimo Demeca, 45 anni, incensurato, che faceva lavoretti saltuari come operaio. L'agguato è scattato in piena notte, mentre l'uomo, insieme alla famiglia, stava facendo ritorno nella casa rurale dove trascorreva l'estate, in una zona di campagna alle porte di bianco, nella Locride. L'assassino, probabilmente, ha atteso il ritorno della famiglia nascosto tra la vegetazione, con in mano il suo fucile caricato a pallettoni. Quando la vettura è arrivata e Demeca ha dovuto rallentare per avvicinarsi a casa, il sicario è entrato in azione. E' uscito dal suo nascondiglio, si è avvicinato velocemente all'auto e, da distanza ravvicinata, ha esploso un colpo di fucile contro Demeca. I pallettoni hanno raggiunto l'uomo alla testa, al collo ed alla spalla, ma, incredibilmente e fortunatamente, non hanno ferito la moglie che era seduta accanto a lui e le tre figlie sedute dietro. Subito dopo, così come era arrivato, l'assassino se ne è andato facendo perdere le proprie tracce con il favore della notte. Immaginabile lo choc e l'orrore della donna e delle ragazzine nel vedere il marito e padre in un lago di sangue. E' stata la donna ad avvertire i carabinieri, subito intervenuti. La donna, però, non ha saputo fornire indicazioni sull'assassino. Tra lo choc e l'azione condotte con il buio, non è stata in grado di vedere chi ha portato a termine l'agguato sul quale ora sono chiamati a indagare i carabinieri del Gruppo di Locri e quelli della Compagnia di Bianco. Demeca era incensurato e non risultava avere legami con ambienti della criminalità organizzata. Elementi che porterebbero ad escludere l'azione delle cosche. Gli investigatori, dunque, pur non escludendo alcuna ipotesi, stanno puntando le loro attenzioni, almeno per il momento, sulla sfera privata della vita dell'uomo. I carabinieri, in particolare, hanno già iniziato a sentire parenti e conoscenti per accertare se negli ultimi tempi vi sia stato un fatto, un episodio, un contrasto con qualcuno che possa, in qualche modo, dare una spiegazione al delitto.
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