Lamezia Terme - Il prossimo 14 agosto sarà celebrata una veglia al Santuario di Dipodi, animata dal gruppo giovani di Pianopoli, per pregare per i cristiani perseguitati in ogni parte del mondo. La Chiesa lametina accoglie così l’invito della Conferenza Episcopale Italiana e lo fa nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna di Dipodi. A presiedere, invece, la Messa delle 21 sul piazzale del Santuario, sarà il Vescovo Mons. Luigi Cantafora.
L’annuale celebrazione della festa della Madonna di Dipodi è stata preceduta dalla novena durante la quale le parrocchie e i movimenti ecclesiali della Diocesi hanno affidato alla Vergine Maria la causa della pace nel mondo, pregando in particolare per i conflitti in atto nella striscia di Gaza e in Iraq. “Un autentico Calvario accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici.. A fronte di un simile attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi diritti, noi non possiamo tacere”.Così la presidenza della Cei invita le comunità ecclesiali a unirsi in preghiera il 15 agosto, solennità dell’Assunzione al Cielo di Maria, per i credenti in Cristo che, nel silenzio e nell’indifferenza di gran parte del mondo occidentale, sono “scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l’umiliazione gratuita dell’emarginazione e dell’esilio fino all’uccisione”.
Papa Francesco, che proprio il 14 agosto inizierà il suo viaggio in Corea del Sud, ha denunciato che “ci sono più cristiani perseguitati oggi che nei primi secoli”. Accogliendo l’appello del Pontefice, la Chiesa Italiana vuole dare “un segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione” e scuotere l’Europa “distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani”.
“Per intercessione della Vergine Madre” – conclude la Cei – “ l’esempio dei cristiani perseguitati aiuti anche tutti noi a superare l’aridità spirituale di questo nostro tempo, a riscoprire la gioia del Vangelo e il coraggio della testimonianza cristiana”.
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