Lamezia Terme – Filippo Santoro, ai domiciliari dal giugno scorso per l’Operazione “Spare Tyre” è stato rimesso in libertà. La decisione è stata presa dal Giudice per le indagini preliminari Francesco Aragona che ha revocato la misura cautelare, accogliendo l’istanza presentata dall’avvocato Antonio Larussa.
Un’istanza di revoca era stata già presentata e parzialmente respinta dal Tribunale del Riesame di Catanzaro (Presidente Damiani e a latere Sonni e Tarantino), riunitosi in Camera di Consiglio il 31 luglio scorso. Il Giudice Aragona ha revocato la misura, poiché “alla luce del recente intervento della Consulta in materia di stupefacenti, e pur nella persistenza della gravità del quadro indiziario a carico dell’indagato, possano dirsi cessate le esigenze di cautela sociale, in considerazione della tipologia di sostanza detenuta del medesimo (ritornata ad essere considerata “droga leggera”), del non breve periodo di tempo trascorso dall’applicazione della misura e del comportamento tenuto dall’indagato”.
Santoro, che rientrava nei 12 arresti eseguiti dai Carabinieri del Comando di Lamezia, era una delle due persone poste ai domiciliari. Le indagini di magistratura e forze dell’ordine si sono concentrate su una serie di soggetti ritenuti facenti parte di un gruppo che controllava e gestiva il traffico di droga tra Lamezia, Reggio e Reventino. Santoro, nelle ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo nella zona di “competenza” di Nicastro. L’operazione Spare Tyre, letteralmente “ruota di scorta”, ha preso il nome dal fatto che, durante la perquisizione di un’auto proveniente dalla provincia di Reggio, i carabinieri trovarono occultati proprio nella ruota di scorta 400 grammi di sostanza stupefacente. Da lì le indagini divenute più consistenti in seguito all’operazione Medusa “Perseo” perché, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il gruppo avrebbe avuto l’intenzione di occupare le posizioni di potere lasciate libere dopo le operazioni della DDA.
C.S.
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