Erranti su un mare di nebbia
E’ lontana Alessandria del Carretto. Alla fine del mondo. Alla fine di un mondo. Non v’era una strada carrabile che la raggiungesse, nel 1959, quando Vittorio De Seta vi girò “I dimenticati”, per la RAI. Dall’azzurro dello Ionio, su per colline a
Lontano dal mondo
Ho il cuore colmo di scoraggiamento. Metto distanza tra il mondo dei sei giorni che hanno preceduto la domenica e il settimo. A Dacca, sono stati sgozzati uomini e donne in nome di Dio. Negli U.S.A. altri uomini sono stati uccisi dalla polizia per
Pregare con le vecchiette
Quando prego non posso stare in una chiesa gremita. Nietzsche dice: “Chi si sente destinato a contemplare e non a credere, trova tutti i credenti troppo rumorosi e importuni e si difende da loro”. Per questo, di norma, non vado a messa la domenica
La Montagna del cosmo
Ascendere una montagna, piccola o grande che sia, è il mio disperato, commosso tentativo di elaborare la crisi della mia presenza nel Mondo. In un Mondo che mi appare sempre più mortificato, sempre più morente. E del quale città e pianure sono i
Una montagna ed il mondo possibile
Caldo. Afoso, umido. Sole. Cocente, abbagliante. Ma è mattino presto. A quest’ora la luce radente dell’est ancora cancella il velo di condensa che appena inizia la sua ascesa dal mare verso i monti. E li vedi, i monti. Quelli lontani, nel loro
Non ho le armi del poeta
Io non ho le armi del poeta per combattere la mia guerra con il mondo. Non sono Borges o Magrelli. Non sono Jimenez o Valduga. Eppure sento che le parole sono armi. Segrete, misteriose, fluide, incontrollabili. Sono arcaiche come il linguaggio