Sono 31

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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C’è chi ha paura dei diavoli che sono in terra e in cielo, c’è chi non ci crede e chi ne è terrorizzato in terra e in cielo. Anche se la stagione estiva invita a essere più superficiali e leggeri anche negli articoli e nei blog non guasta avere una conoscenza ricca di spiritualità e emozioni, a meno che non siate dei reali diavoli perennemente pesanti e noiosi. Se non rientrate in quest’ultima categoria sarete toccati da quest’opera.

Sono 31 le lettere formulate in modo epistolare, e raccontano le vicende di un ragazzo che vuole passare dalla conversione alla fede fino ad arrivare alla sua morte che sarà improvvisa per un bombardamento tedesco. Mi riferisco a una soluzione narrativa come le lettere di Berlicche di C.S. Lewis che affronta temi filosofici e teologici con limpidezza di stile. Nel romanzo Le lettere di Berlicche, si immagina che un demonio di nome Berlicche da istruzioni a un nipote (chiamato Malacoda) e riceva l’eterna dannazione d’un giovane che si era convertito da poco alla fede cristiana, e voleva convertirsi alla confessione anglicana. Quest’opera è stata pubblicata nel 1942 dopo che gli inglesi avevano sostenuto la tragica battaglia d’Inghilterra. Per impedire l’adesione alla fede. Il ragazzo nel voler diventare un credente con un retto uso della razionalità e della bontà di fede e racconta di un diavolo di grande esperienza che istruisce il giovane apprendista e gli spieghi tutti i trucchi per conquistare gli uomini con un lavoro quotidiano.

I suoi pensieri per convincerlo spaziano dalla preghiera, all'amore all'amicizia, dal divertimento alla vita sociale, dal piacere al lavoro, alla guerra. Come succede a molti di noi tutti i giorni. Nella narrazione ogni manifestazione della vita viene analizzata e distorta in modo diabolico. La seconda lettera presuppone che il giovane sia diventato cristiano e non abbia ancora salde radici, e possa essere allontanato, alle prime difficoltà. L’attualità è che ci si può rispecchiare in questi stati d’animo. Non solo, una disillusione lo pervade perchè s’aspettava un ambiente più attraente, ma la comunità cristiana è composta , come sappiamo da persone normali, segnate anche da limiti irritanti, (a volte in effetti un po’ troppi,). Il senso di amarezza è sfruttato dal diavolo come un’ottima occasione: «Lavora indefessamente, sulla disillusione e il disappunto che sorprenderà il ragazzo che definisce paziente nelle primissime settimane, e che andrà in chiesa. Il disappunto presuppone che la persona amareggiata covi un senso di superiorità sugli altri. E dovrebbe acquisire un vero sentimento di umiltà per poter accettare le debolezze dei membri della comunità. Ma richiederebbe tempo. In un'altra lettera descrive la mancanza di sopportazione, data dalla scarsa umiltà, che compare anche nelle relazioni familiari. Il consiglio di B. è di creare in casa un’atmosfera costante di disturbo reciproco, e giornaliere trafitture di spillo» Nelle relazioni quotidiane, una persona può diventare insopportabile per l’altra. È sufficiente che ognuno si soffermi a considerare soltanto gli aspetti più negativi dell’altra. Insinua sospetti; fa credere che noi siamo indenni da ogni difetto e che dobbiamo sopportare quelli degli altri. Così, viene alimentata una spiritualità che non vuole incarnarsi. E alludendo alla madre del giovane, suggerisce: «Assicurati che… egli si preoccupi sempre dello stato dell’anima di lei e mai dei suoi dolori reumatici» .

Nella quarta lettera descrive la preghiera, la cosa migliore sarebbe quella di tener lontano del tutto il giovane dall’intenzione di questa pratica, perchè la preghiera è la migliore arma di difesa contro le insidie demoniache. Dove c’è, c’è il pericolo dell’azione immediata di Dio . Sarà opportuno, insinuare che le preghiere vocali sono molto infantili, delle ripetizioni di formule fatte al modo di papagalli, e spingerlo ad imitare, anzitempo, i gradi d’orazione dei grandi santi. Il diavolo, utilizza gli stati depressivi per raggiungere i suoi scopi. Si pensi ai soggetti che soffrono di questo maledetto malessere.
Nell’ultima lettera (31) il giovane muore in maniera improvvisa sotto le bombe. E C.S.Lewis descrive, in toni emozionanti il passaggio improvviso da questo mondo a quello della vita eterna. La disperazione del diavolo è forte quando descrive la visione di Dio ottenuta dal giovane morto di recente: «vide anche Lui. Ciò che per noi è fuoco accecante, soffocante, è per lui luce rinfrescante, è la stessa chiarità, e porta le forme d’un Uomo [Cristo Risorto]» (31,129-130)

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