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La persona irrisolta è quella che non sa appagare i bisogni psicologici, e non sa muoversi nelle relazioni. E ha un grosso carico emotivo. Ci sono sempre persone irrisolte intorno a noi. Ma cosa significa, come si comportano. Le conosciamo, forse siamo noi i primi a esserlo. Una mia amica quando ruppe con il suo fidanzato lo definì, irrisolto. Ho studiato il termine per capire chi sono gli irrisolti. Molte volte, ha subito nell’infanzia una trascuratezza emotiva che nega. E che equivale a un trauma.
In psicologia, un trauma non è solo un evento singolo di elevata entità emozionale. Ma, (non si finisce mai di imparare!), lo sono anche il perpetuarsi di esperienze emotive negative. E molti di noi ne subiscono. Il bambino subisce un trauma, anche quando i genitori sono inadeguati, svogliati, egocentrici, con ansia, depressione, o schizofrenici. E in questi casi, la persona irrisolta non compie un sano sviluppo psichico. La sofferenza mentale dell’ irrisolto è dovuta a volte anche a un ambiente frustrante e deprivante che limita la capacità dell’Io di avere relazioni gratificanti con l’esterno. Di conseguenza, non riesce a relazionarsi con l’altro, perché agisce solo sulla base dei suoi bisogni. E lo riconosci perchè vede nell’altro un mezzo per gratificare i bisogni emotivi. La relazione di coppia con un irrisolto richiede una grossa dose di pazienza. E può essere disorientante, svilente, accudente. Un altro dato vede nelle persone irrisolte, richiedere molte aspettative non realistiche e eccessive richieste. Come le riconosci? A un entusiasmo iniziale, per esempio, per un amore nuovo segue uno stato di ansia e di rabbia perchè, ha idealizzato l'altro nelle aspettative iniziali, che non vengono soddisfatte. Un altro dato identificativo è la gestione della rabbia. La vive con ancestrale ingiustizia subita per non essere stato amato nell’infanzia. E la manifesta in ogni intoppo. Ha un pessimo rapporto con la rabbia, e i rapporti con gli altri cambiano quando appare noioso, o merita attenzione o suoi è invidioso. E quando vede del buono negli altri, si ritira socialmente.
Ma non ama, la solitudine, e ha difficoltà a gestire i confini con l’altro. Nessuno è a proprio agio con le incertezze. L’irrisolto, sviluppa strategie di controllo per evitarle e non vuole affrontare i cambiamenti per l’ incertezza che potrebbero generare. Per Fairbairn, la sofferenza mentale è caratterizzata dall’impossibilità dell’io di intrattenere relazioni reali gratificanti, a causa del frapporsi degli oggetti interni negativi.