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È un articolo dedicato alla scomparsa di papa Benedetto XVI avvenuta ieri e della sua grandezza dimostrata dal giorno dell'omelia di Giovanni Paolo II che pronunciò in sua memoria. Da allora ha lasciato nei nostri cuori e nella nostra cultura una religiosità diversa, più intensa, riflessiva toccante sempre intaccando le corde più nascoste dell'anima. E con un intensa spiritualità che defluiva nella ragione e nelle riflessioni. E' stato un papa filosofo che toccava con delicatezza e acuto spirito teologico i pensieri dei sui interventi durante l Angelus e nelle pagine dei suoi libri. Un papa emerito che scuoteva, addolciva la nostra quotidianità con la sua presenza e con le sue apparizioni confortanti accanto a Papa Francesco. Ci è mancato quando si è dimesso ma ci è rimasto accanto quasi a capire l amore dei suoi fedeli che hanno amato Papa Francesco per il suo confronto sui temi attuali con lui nei momenti difficili della storia. E con i suoi termini attenti che inseriva nei suoi testi sempre frutto di una sapiente conoscenza della loro semantica fino a rimanere impressi nella nostra memoria. Leggere i suoi libri è stato un’immersione nella teologia nel senso più elevato della materia e allo stesso tempo, semplice. Rivederlo in televisione dopo le sue dolorose (per i fedeli) dimissioni, ci dava la speranza di poterlo riascoltare e continuare a imparare conoscere e amare la parola di Dio. Ricordava la figura di papa Paolo VI per la conoscenza filosofica e filologica dei testi religiosi che rendeva attuali e comprensivi a molti. Lo ascoltavi nella recita del santo Rosario che andava in onda su Radio Maria.
E imparavi con estrema facilità le preghiere in latino. La sua forza, la sua religiosità la sua fede veniva amata, respirata in ogni suo intervento, rigo di libro e sguardo intenso e dolce come solo un papa di questo calibro poteva avere . Il suo era uno sguardo intenso e sofferente come quello di Cristo. Ci mancherà nonostante i suoi 95 anni che potevano sembrare tanti (definito il più longevo tra i papi) ma a noi sembravano pochi per poter conoscere la sua cultura. E da ieri rimaniamo orfani del papa emerito. E se Papa Francesco lo ha voluto sempre nella dimora vicino alla sua, aveva capito che poteva rimanere con lui e non poteva privarci di un altro pontefice che era un suo amico. Entrambi si sono dimostrati di elevata caratura morale e filosofica. Mentre noi miseri fedeli saremo orfani per metà, ma ricchi in cielo di un nuovo Santo…