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E’ la storia di una rivolta. Quella di Reggio Calabria avvenuta a luglio del 1970. “Salutiamo, amico”, E’ un libro originale, scritto da Gianfrancesco Turano, una delle migliori firme dell “Espresso”. Giornalista graffiante e fluente nel modo di raccontare le vicende. Il libro descrive un conflitto di guerra, una lotta civile per il capoluogo che durerà diversi mesi provocando morti distruzioni scontri tra forze dell’’ordine e la popolazione del luogo.
La storia è incentrata su due giovani amici. Hanno solo tredici anni. E’ un amicizia vera come avviene solo in quella fase della vita. Le barricate li costringono a essere divisi ma i genitori con delle lettere gli permettono di tenersi in contatto. Sono proprio loro a recapitarle ai giovani che non capiscono che le loro famiglie sono legate da vincoli di sangue inconfessabili. Sono l’embrione della più potente organizzazione criminale di oggi. La ’ndrangheta. E l’Italia, e le forze che si combattono per le strade di Reggio, non vedono altro se non il tassello più vicino ai loro occhi. E’ un disegno più grande, in cui l’eversione nera, le cosche mafiose, la massoneria e gli apparati dello Stato guidano la loro danza di morte. In “Salutiamo amico” si permette ai giovani di ridare la speranza. E saranno proprio loro, i protagonisti di questa vicenda emozionante e a tratti dura, a farla valere.