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Studiare serve, apre (o dovrebbe aprire la mente e fa riconoscere la psicologia dei soggetti che ti circondano. Ora è facile avvicinare le sembianze di un dittatore a Hitler ma è anche facile paragonare un conoscente amico parente a un gerarca al modo di vivere essere rigido severo con il prossimo. All'università due gerarchi nazisti tedeschi nell'esame di storia contemporanea mi facevano venire l'ansia e paura. Assomigliavano in una percentuale di un milionesimo a persone che conoscevo o parenti. Severi rigidi che se li frequenti ti senti mancare il respiro. Non riesci a essere mai te stesso perché ti mettono in soggezione. Sono sempre lì nella loro invisibile corazza da gerarchi. Rigidi nelle movenze (non camminano marciano) sbattono i piedi o lo sportello di una macchina quasi a volerlo rompere. È una delle cose più fastidiose al mondo.
Sono sempre con il dito puntato verso il prossimo a dire quale l'essenza della vita sorridono di rado. Non sono ironico e hanno il terrore di sembrare ridicoli (e poi lo sono sempre). Detestano la diversità e la creatività perché per loro è brutto inutile e superficiale quello che non gli appartiene come peculiarità. Sono sempre legatissimi mentalmente ai loro genitori (fino a quando gli conviene) che scambiano per Mosè. Non hanno dettato i comandamenti la solo messo loro al mondo. Non sopportano un errore negli altri perché non si fanno mai l'esame di coscienza. Ma hanno una coscienza?;ma sanno cos'è esame di questa. Un altro gerarca nazista era Speer l'architetto dei forni crematori. Loro obbedivano o dovevano obbedire al Fhurer. Non hanno giustificazioni. Ma i soggetti che conosciamo noi..a chi? A loro semplicemente piace essere terrificanti e incutere paura. Solo per fare capire che esistono e che tolto questa componente non rimane che il nulla!!