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L’idealizzazione telefonica è giunta anche a tavola, colazione, pranzo e cena, infatti è la prima cosa che si fa al mattino e l’ultima che si fa la sera. E’ una fortuna e un lusso non dover essere dipendente dal cellulare. Ma per motivi di lavoro non per tutti è possibile spegnerlo per ore, giornate e settimane. E’ un lusso che non tutti possono permettersi. Se capita che si scarica e siete privi di caricabatteria a seguito. Provate questa forte emozione.!! Non leggerete fino all’arrivo del caricabatterie di tutto di più da tutti coloro che vogliono sfogarsi su una tastiera. Molte volte è fuffa, nulla, altre è interessante come un libro o come un serio giornale. Inoltre, un altro tasto positivo è che nessuno potrà rintracciarvi per parlare di sé o lamentarsi. E sono i due motivi basic per cui molti contattano. E non solo, sarete distanti dalla sveglia che vi ricorda come una bastonata sulle ginocchia gli appuntamenti quotidiani. Non saprete l’orario e cosa sta facendo il tuo a la tua amica. Ma chiedete cosa possono importare al prossimo le foto, i viaggi il cibo con cui inondano i social! E’ una completa perdita di tempo e di risorse. Non sentirete l’ impicciona di turno che vi stressa solo per sapere dove sei che fai cosa farai nelle prossime ore. Un tempo le persone erano felici. Anche senza il cellulare. Non è una vita impossibile! E’ uno stile di vita diverso, più pacato, che può piacere perché si è più liberi, senza essere continuamente ricercati. Si diventa più pazienti e più disponibili verso il prossimo. Si può dialogare in una bar o in un ristorante senza essere interrotti nel vedere l interlocutore rimbambito sul messaggio di turno... La vita senza il cellulare sarebbe quella di una ritrovata normalità, con sentimenti umani: paura, gelosia, meditazione e memoria e senza questa ossessione adolescenziale di dover inviare foto sul tuo look, scusate outfit, o sul posto di vacanza o sul cibo del locale.
Nel film Perfetti Sconosciuti, il cellulare, è la scatola nera della vita. La privacy è stata cestinata? Mi sono chiesta perché ci sono molte foto di piatti e di cibo nelle foto. Ma a cosa servono se non si è ristoratori. Forse per giudicare cosa mangi e quanto spendi. E poi c’è una seconda fame continuata insaziabile famelica di dover acquistare sempre e tutto anche oggetti o accessori on line di cui non necessiti e che non hai mai pensato che ti sarebbero serviti. Il telefono è utilizzato, se uno riflette bene, per stare lontano dalle persone a cui si è vicini. Perché così ci fa illudere di essere sempre vicini e presenti e che le distanze non esistano, che tutto sia a portata di mano. Poi c’è la distanza delle coppie. Sia quelle grandi che quelle giovani che sono divise ovunque dal telefonino. Nel senso che fisicamente sono vicini ma mentalmente lontani, entrambi prigionieri consapevoli dei loro cellulari che impediscono di parlarsi o di litigare. Nelle relazioni umane domina il supremo telefonino che si frappone anche in quel breve periodo della vita dove due persone decidono di andare in vacanza, per godersi quello che dovrebbe essere il momento di distacco dalla vita quotidiana. Quel momento di ricostruzione individuale e di rapporti che dovremmo avere. Solo perché siamo tutti impegnati a guardare il nostro piccolo mondo racchiuso in quel piccolo schermo. E’ un pullulare di Sms, whatsapp, facebook, twitter, istagram, mail. Sono le pagine di un’esistenza nomade e molto solitaria.