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La ragione fondamentale della crisi della stampa è legata da una parte alla grave situazione economica generale innescata nel 2008, che oggi molti minimizzano per “ragioni” politiche aggrappandosi all’andamento del Pil purtroppo lontano delle tasche dei cittadini, dall’altra è motivata dal fatto che i media attuali ci hanno abituato a leggere superficialmente (per incoraggiarci indicano con esattezza pure i “secondi” di lettura). Le continue e irreversibili chiusure delle serrande delle edicole costituiscono purtroppo un indice di irreversibilità. Un vero peccato. E non è una questione di semplice romanticismo ma di disinformazione, che corre negli attuali canali inquinati dalla tecnologia e dal pressapochismo da pochi centesimi.
I quotidiani non si sfogliano nemmeno, semmai si sbirciano quelli, sempre più rari, disponibili dal barbiere.
Anche durante il fascismo, i giornali si leggevano poco e peraltro esistevano solo quelli di regime, impegnati a celebrare i successi nelle colonie e sul suolo patrio. Ogni movimento pubblico di Mussolini era propagandato, sacralizzato, con i riti propri del fascismo, sulla carta stampata e dall’Istituto Luce, che aveva un duplice scopo: propagandistico e di sicurezza.
Ma sembra – secondo storici locali – che Mussolini fosse innamorato della Piana di Sant’Eufemia e la frequentasse anche in privato, sfuggendo anche all’Ovra, tanto da essere stato visto pure al bar Littoria, su corso Numistrano. Da alcune notizie di stampa contemporanea, e forse anche estemporanea, Mussolini sarebbe un marzaiolo, un habitué dei treni e soprattutto della stazione di Sant’Eufemia Lamezia. Esattamente nel mese di marzo di ogni anno, ben mimetizzato e col bavero alzato dei momenti di difficoltà, sembra frequentasse – peraltro fuori stagione – le spiagge del Cafarone, per non essere infastidito da paparazzi di opposizione occulta, come gli capitava nelle frequentatissime coste in cui amava farsi riprendere, ma in piena estate, nelle sue performance natatorie. Comunque sarebbe interessante avere la certezza di una strana visita fatta nottetempo, il 30 marzo del 1938, come suggeriscono storici locali. Questa visita sembra strana, però, perché nemmeno Ciano, che registrava qualsiasi movimento del Duce, riferisce di viaggi di Mussolini in quella data. E, se vogliamo dirla tutta, Mussolini, quando ha visitato la “Lamezia” di allora, che era semplicemente Sant’Eufemia, un villaggio di operai-contadini costruito con gli stilemi non del razionalismo architettonico ma secondo canoni edilizi del periodo politico precedente al fascismo, rimase profondamente deluso (e fortunatamente, per lui, non ebbe modo nemmeno di sentire le proteste di molti coloni veneto-romagnoli, delusi più di lui, non certamente delle “ripetute” visite del Duce, ma, nonostante le promesse, della propria condizione lavorativa). Mi sorge il dubbio, invece, che i dolori provocati da un’ulcera sanguinolenta gli siano aumentati per questa visita, l’unica ufficiale, quella del marzo del 1939.
L’Istituto Luce, la stampa nazionale e regionale ci parlano, all’unisono con la segreteria particolare del Duce, solo di quest’”ultima” visita a Sant’Eufemia Lamezia, di poco più di un quarto d’ora e programmata al minuto:
Partenza da Roma il 29 marzo 1939 alle ore 21,20.
Primo giorno, 30 marzo.
Arrivo alla stazione di Belmonte Calabro alle ore 8,00.
Visita al monumento del quadrumviro Michele Bianchi (in auto).
Partenza da Belmonte Calabro alle ore 8,50 (littorina).
Arrivo a Cosenza alle ore 10,20.
Ore 12,15 colazione nel Palazzo di Governo.
Partenza da Cosenza alle ore 13,30 (littorina).
Arrivo a Sibari alle ore 14,40.
Partenza da Sibari alle ore 14,50 (treno).
Arrivo a Crotone alle ore 16,45.
Partenza da Crotone alle ore 17,15.
Arrivo a Catanzaro Sala alle ore 18,45.
Da Catanzaro Sala a Catanzaro città in auto.
Ore 20,00 ritorno in auto a Catanzaro Sala e pernottamento in treno.
Secondo giorno, 31 marzo
Partenza da Catanzaro Sala alle ore 6,00.
Arrivo a Reggio Calabria alle ore 10,00.
Partenza da Reggio Calabria alle ore 14,00.
Arrivo a Vibo Marina alle ore 16,30.
Da Vibo Marina a Vibo Valentia in auto.
Visita al monumento e alla tomba di S.E. Razza.
Ritorno a Vibo Marina e partenza alle ore 18.00.
Arrivo a Sant’Eufemia Lamezia alle ore 18,30.
Visita alla mostra della bonifica e sosta in piazza Luigi Razza per il saluto dei cittadini della zona.
Ore 18,50 ritorno alla stazione e partenza alle ore 19,00 per la capitale.
Dal 31 marzo 1939 non è più tornato, per le vicende che sappiamo, rinunciando da subito all’amore per Lamezia a favore di Claretta Petacci.