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Esistono cloni di Norman Bates di Psyco. Accade di riviverli quando il figlio maschio è orfano di mamma e in aggiunta mammone. Il film del regista inglese che rimase famoso per la scena della doccia in cui la donna di cui era innamorato (o pensava di esserlo) viene accoltellata dal protagonista Norman, perché era ossessionato dalla figura della genitrice. Questi casi vi possono capitare di incontrarli o riconoscerli tra amici parenti e conoscenti, quando notate l’allarmante similitudine. loro sono incarnati in lei. In alcuni casi lo capisci quando il soggetto figlio di qualunque età dai venti agli 80 subito dopo il triste evento, (mamma scomparsa) inizia a parlare solo ed esclusivamente di lei. Racconta ogni giorno e a chiunque il dramma, i dettagli e i passaggi della sua malattia. Le frasi che pronunciava, come si vestiva e i dialoghi durante i loro bisticci. Il più delle volte il soggetto somigliante al protagonista del film Anthony Perkins, ha solo come genitore la mamma sua unica ossessione. Sia durante la vita in cui pensa a un 50% a lei e a un 100 mila % quando rimane orfano. Conserva intatta la sua stanza come se fosse quella di un museo e inizia a farsi tutti i controlli medici come se avesse 80 anni. E il Norman si incarna completamente in lei quando inizia a fare le visite mediche come le sue. Nella mamma erano giustamente pertinenti per l’età avanzata. Ma lui è perché rivive in lei.
I Norman (chiamerò così per identificare i soggetti orfani maschili di mamma) iniziano un’esistenza da taglia e incolla. Se peggiora con il dolore da incarnazione lo ritrovi negli stessi luoghi dove andava mammina cara (altro titolo di un film dedicato dalla figliastra a Joan Crawford). Se Norman non si riprenderà mai lo ritroverai proprio nello stesso supermercato negli stessi reparti e agli stessi orari. Ogni pensiero e azione della sua giornata sarà sempre una citazione delle sue massime del tipo: il sugo deve bollire tot minuti, le donne non devono entrare in questa casa. Nel film drammatico “Mammina cara” invece dedicato a Joan Crawford (attrice scomparsa) la figliastra la detestava per le cattiverie ricevute nel corso della sua vita. Se il Norman in questione è patologico serio si vestirà sempre in nero, e ricalcherà i suoi comportamenti perché per lui la genitrice era e sarà sempre la perfezione. La casa sarà tappezzata dalle foto della defunta come se fosse una rockstar, cucinerà come lei sarà dispotico perché le mancherà e non saprà come reagire se non con crudeltà e cattiverie verso il prossimo. Ti parlerà del medico che l'ha seguita quando non stava bene, delle sue parole di disgusto verso di lui e della sua bellezza fino all’ultimo respiro. Tutto questo è si la trama del film più ansiogeno di Hitchock ma anche di quello più verosimile anzi simile alla realtà di chi rivive la vita come se fosse lei. Andrea (per esempio) diventerà in tutto e per tutto la mamma di Andrea. Se il soggetto parlerà per casa come se lei ci fosse chiamate Crepet o Andreoli. Questo articolo è tratto da soggetti realmente esistiti e esistenti in circolazione.