Lamezia Terme - E’ stata celebrata dal Vicario Provinciale dell’Ordine dei Frati Cappuccini di Calabria frate Giovanni Loria la messa solenne durante la quale è avvenuta la tradizionale offerta del Cero votivo da parte del sindaco e della comunità tutta al Protettore Sant’Antonio da Padova. La cerimonia è stata introdotta dal Guardiano del Convento frate Giuseppe Sinopoli il quale, dopo aver accolto le autorità civili e militari presenti, ha ricordato che da quest’anno l’effigie del Santo custodita a Santa Maria degli Angeli avrà un nuovo abito opera dell’artigiano Tommaso Strangis. Proprio alla sacra effigie si è rivolto come sempre il sindaco Mascaro, accompagnato dal presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera, accendendo il cero a nome di tutto il popolo lametino “in segno di ossequioso tributo e grata venerazione” e affidando al Santo “il cuore di tutti i suoi servi fedelissimi”.
Un’omelia tutta incentrata sul dono dello Spirito Santo, tanto fulgidamente presente nella figura di Sant’Antonio, quella di frate Loria, il quale ha presentato il Protettore come “un uomo che si è fatto plasmare dalla Grazia di Dio, e abitare dal Mistero della Santissima Trinità ricevuto nel battesimo”. Un Mistero rivelato che si concretizza nell’Amore di Dio “toccato e visto nel legno della Croce, attraverso la quale il Figlio si dona in maniera totale, e nel dono dello Spirito, che è Amore e Verità”. La stessa Verità annunziata da Sant’Antonio con somma sapienza, umana e divina, da vero evangelizzatore capace di annunciare che Cristo salva. “Il Cristiano, oggi – conclude frate Loria – è colui che si sporca le mani e lo fa testimoniando il Vangelo come lui. Che Lamezia, dove si onora Sant’Antonio in maniera unica, possa essere riflesso del Santo che ha portato Gesù sulle strade degli uomini”.
Giulia De Sensi
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