Campagna elettorale: pochi contenuti emergenziali e largo uso dei social media

Scritto da  Pubblicato in Pino Gullà

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È importante per quei partiti che hanno l’ambizione di governare selezionare un personale politico capace di realizzare le promesse fatte. I candidati di questo agone elettorale dovrebbero mettere al primo posto responsabilità ed etica. Purtroppo in alcuni prevale il populismo che si rivolge a milioni di elettori in difficoltà. Industriali e imprenditori in grave crisi per l’aumento dei costi delle materie prime; artigiani, commercianti e ristoratori sul lastrico per il caro bollette. Alcuni leader fanno promesse mirabolanti: piantare un milione di alberi all’anno. Altri sparano richieste di pace fiscale, flat tax, riforma di pensioni. Marco Rogari su il Sole 24 ore del 2 agosto scorso ha fatto i conti, per esempio, sull’età pensionabile a quota 41 e sulle pensioni più basse: “Il pensionamento a migliaia di lavoratori costerebbe oltre 4 miliardi il primo anno (…) per arrivare nel tempo a un picco di quasi 10 miliardi. Di proporzioni ancora maggiori sarebbe l’intervento (…) per portare a mille euro al mese gli assegni pensionistici più bassi. Dall’ultimo rapporto annuale dell’Inps emerge che alla fine del 2021 i pensionati erano 16 milioni per una spesa complessiva lorda di quasi 312 miliardi”.

Servirebbero tanti miliardi per gli aumenti delle pensioni: “A seconda della modulazione e dei criteri individuati, da un minimo di 8-10 miliardi ad una massimo di 18-20 miliardi, stando almeno ad alcune stime non ufficiali”. Il centro-destra vorrebbe prenderli dal Reddito di Cittadinanza ridimensionato; per il M5S neanche a parlarne, migliorabile per il Pd che preferirebbe “una flessibilità pensionistica in uscita sostenibile. Iv e Azione non sono però d’accordo e propongono un’ampia revisione”. Per trovare la cosiddetta quadra il populismo è fuori luogo; se il 25 settembre vincessero i populisti si troverebbero in estrema difficoltà a far quadrare i conti qualora andassero a Palazzo Chigi, considerata la legge di bilancio come primo appuntamento del futuro governo. Allo stesso modo quelli che sostengono una politica consapevole, al di là della propaganda, avrebbero bisogno di una maggioranza coesa nel concretizzare le riforme legate al PNRR.

Purtroppo la personalizzazione della politica con l’utilizzo esagerato dei media tradizionali e, soprattutto dei social sta caratterizzando anche questa campagna elettorale ricca di promesse difficili da mantenere, creando aspettative nell’immediato, ma sfiducia e calo dei consensi nel medio termine. Volatilità dell’elettore e fragilità di certa politica. È quello che si è visto negli ultimi decenni. Personale politico e formazioni partitiche si sono posizionati continuamente, al servizio del leader di turno, oppure sono scomparsi per ricomparire con altra sigla. Volatilità dell’elettorato a causa della volatilità di certa politica. Partiti e movimenti si moltiplicano, cambiano nome o si trasformano. E ancora, formazioni politiche grandi e piccole servono in periferia per le candidature dei politici nazionali; senza dimenticare i cambi di casacca per interessi personali. L’attuale campagna elettorale rivela le tare anzidette. C’è assoluto bisogno di un ceto politico dotato di idealità, professionalità legislativa e amministrativa in grado di risolvere gli enormi problemi locali, nazionali e planetari che abbiamo di fronte.

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