Calcolatrice con i tasti meno e cancella

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Il pensiero è un linguaggio della mente e oggi si vuole a tutti i costi voler vivere un modello di felicità come assenza di sofferenza e di problemi. Come succedeva nelle favole raccontate dalle mamme ai bambini.  È il modello dello Starbenismo. E poi si patologizzano le esperienze negative e si inizia una vera e propria lotta contro queste esperienze. Ma bisogna essere a conoscenza che l’Oms ha rilevato l’aumento di casi di depressione.  La società ci ha insegnato che la normalità è stare bene. È una linea sottile quella che divide la ruminazione e il problem solving. Il rimurginio crea il problema, il problem salving li risolve. Per Steven Hayes  il sistema nervoso funziona come una calcolatrice senza i tasti meno e cancella ma solo con i più, uguale e moltiplica. E usare il tasto più equivale a aggiungere i problemi fino a un blocco che aumenta in confronto a quello iniziale. Sono tutti pensieri quelli che turbano o attivano la nostra vita. Per Leopardi erano dominanti. Per Susan Nolen-Hoeksema capo del dipartimento di psicologia dell’Università di YALE, morta nel 2013 che si è occupata del fenomeno dell’overthinking e ne ha fatto il centro delle sue ricerche e ha spiegato che le donne rischiano maggiormente di soffrirne. Per l’autrice di  Women who think too much how to break free of overthinking and reclaim your life,” “Come scappare dall’overthinking e riprendere la tua vita”.  

C’è il pensiero, ruminante, che è abbastanza rischioso perché invia a una iniziale situazione depressiva. Capita a tutti di pensare solo a alcune cose e ogni tanto. Ma ai pensatori cronici succede che entrano in pressione e vanno in confusione per lo stress. E non diventa più una pressione positiva. È un pensiero irrefrenabile l’overthinking che non ti fa smettere di pensare.  Capita di essere cronici h24 e di vivere vite parallele dai social o di avere una cultura digitale che le porta a condurre una seconda esistenza online. Il modus di pensare non è sempre un dato patologico ma solo quando diventa logorante e porta a uno stato di disagio. In altri casi sarà una modalità problem solving. La capacità di pensare è un dono che abbiamo ma utilizzato in modo eccessivo ci consuma e crea confusione mentale. L’overthinking  indica un infinito susseguirsi di pensieri senza senso logico che si aggrovigliano in loop, che riempiono la mente logorano il corpo causano stress ansia e fatica a concentrarsi. Il dato più pericoloso è che rende fragili e confusi. E in un momento storico come quello attuale anche Superman lo sarebbe. Quindi il pensare sempre è uno stato mentale tipico della vita sociale contemporanea e si divide in: pensare troppo al passato o al presente o al futuro.

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