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Pieni di bisogni. Tutti o quasi siamo pieni di bisogni e si aggiunge il cuffing season. Avere un partner soprattutto in inverno. Come la maggior parte delle necessità scaturite negli ultimi anni, anche questa risale alla pandemia tra le necessità dirompenti. Non è mai stato semplice per gli umani dover affrontare i periodi difficili e senza dubbio senza affetti vicini è particolarmente più complicato. Quindi i due termini sono stati coniati per spiegare la ricerca di un rifugio affettivo nel freddo invernale perché si trascorre molto tempo a casa e si vive di conseguenza maggiormente la solitudine. Per coloro che non la amano, invece per chi la preferisce è relativo questo stato di vita. Inoltre il tempo trascorso in questo periodo in casa aumenta di pari passo con il desiderio di avere accanto una persona. E questo avvertimento interiore inizia proprio nel mese di settembre.
Ma non si può collegare esattamente nel cuffing season se i due momenti di ricerca e periodo invernale abbiano un tassello per tutti. Esiste di base una motivazione. Da sempre aumenta la ricerca di un conforto emotivo durante l’inverno e si accanisce in termini di quantità nelle festività perché non si condividono i momenti che sono più frequenti durante le festività in cui aumenta a dismisura come il Pil, la pressione sociale. Il tempo libero è maggiore e anche gli effetti sull’umore. Non solo, si abbassa il livello di serotonina e di esposizione solare e tempo trascorso all'aria aperta. E questa notevole iminuizione incide drammaticamente sull’umore e di conseguenza serve una maggiore gratificazione. Se a questo si aggiungono le date della fine dell’anno dove si pensa alle aspettative e ai propositi, tutto viene bilanciato. Se non si vuole pensare ci sono sempre i viaggi le crociere i corsi di plates e i pellegrinaggi e magari al rientro si puo’ pianificare di incontrare l’altra metà sempre dopo aver monitorato con una frequentazione per non dover riprenotare per le vacanze dove non è inclusa la sofferenza….ma la meditazione su sé stessi…