Lamezia Terme - Anche un lametino tra i 29 giovani ai quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito altrettanti Attestati d'onore di 'Alfiere della Repubblica' per essersi distinti nello studio, in attivita' culturali, scientifiche, artistiche, sportive e nel volontariato, oppure, ancora, per aver compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarieta'. Si tratta del diciassettenne Francesco Mazza, nato e residente nella nostra città. In attesa del prossimo 15 maggio, quando verrà premiato personalmente dal Capo dello Stato nella cerimonia ufficiale prevista al Quirinale, il solenne riconoscimento, si legge nella motivazione, gli è stato assegnato “per l'impegno di sportivo, di istruttore e di volontario, con il quale è riuscito a trasmettere ai più piccoli i valori migliori appresi praticando il judo. Francesco è un giovane e bravo judoka che generosamente si dedica in palestra all'allenamento dei più piccoli. Con umiltà e senso di amicizia partecipa a molteplici attività di volontariato con associazioni umanitarie. La sua positività ed il suo carattere aperto, lo hanno reso un punto di riferimento per tanti giovani del quartiere”.
Un fine settimana dunque iniziato come meglio non poteva per Francesco, il quale ci spiega come ha appreso della prestigiosa nomina. “Ieri mattina mi hanno svegliato i miei genitori dandomi questa bellissima notizia. Ho provato un’emozione immensa e sono tutt’ora incredulo di essere risultato tra i soli 29 beneficiari in tutta Italia di tale onoreficenza. Se in qualche modo me l’aspettavo? Sinceramente no, anche perché sento di aver fatto semplicemente il mio dovere. Pertanto è stata una sorpresa immensa”. L’amore per lo sport, al classe 2008 che frequenta la scuola Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi”, indirizzo chimico-ambientale, di Lamezia Terme, gli è stato inculcato sin da piccolissimo. “Faccio judo da quando avevo sette anni. Prima di cimentarmi in tale disciplina ho fatto pure atletica, conquistando diverse volte il titolo di campione regionale”.
Ma risultati di tutto rispetto li ha ottenuti anche nello sport di combattimento basato sui principi di non violenza e rispetto dell'avversario. “Lo scorso 23 febbraio – ricorda - ho conquistato il titolo di Campione Regionale Calabro di Judo nella categoria Cadetti K-81. Mi sono così qualificato alle Finali Nazionali dei Campionati Italiani, riservati alla stessa classe e categoria di peso, nel frattempo tenutesi a Genova, presso il Palasport “Reds Stadium”, e che hanno visto classificarmi al nono posto su trentadue partecipanti. Ho così avuto l’onore di gareggiare con persone di altissimo spessore. A livello di judo, è stata la mia prima esperienza in ambito nazionale, anche perché negli anni scorsi la pandemia ha limitato moltissimo le massime competizioni sportive”.
Un legame profondo quello di Francesco per quest’arte marziale di origine giapponese. “Insegna tantissimi valori quali l’educazione, l’amicizia e l’aiuto verso il prossimo. Molto importante, inoltre, che l’amore per questa disciplina mi sia stata trasmessa, e tramandata, da mio padre. Ci tengo molto di conseguenza”. Judo che il neo Alfiere della Repubblica insegna, oltre a praticarlo in prima persona. “Anche il suo insegnamento mi piace moltissimo. Vedere i bambini apprendere quando spiego loro la tecnica, e subito dopo metterla in pratica correttamente, è per me una grande soddisfazione. Che diventa ancora più grande quando spiego e preparo a tale disciplina coloro che sono meno fortunati. Nella mia palestra, infatti, ci sono alcuni ragazzi con delle difficoltà, ai quali insegno in modo del tutto gratuito. Vederli contenti e soddisfatti per ciò che riescono successivamente a fare, non ha prezzo”.
Ricevere una sana educazione già tra le mura domestiche, e sin dai primissimi anni di vita, non può che costituire una solida base di partenza. Ed è il caso di Francesco. “Tutti questi principi di solidarietà verso il prossimo mi sono stati inculcati dai miei genitori. In particolare da mio padre che, essendo un artista di fame internazionale, ha un motto che nel frattempo ho fatto anche mio: l’arte è un dono e come tale dev’essere donata”.
Volontariato che il giovane studente e judoka lametino fa anche al di fuori della palestra. “Ho prestato servizio presso la mensa cittadina della Caritas. Dare una mano, fornire un aiuto ai più bisognosi, è altrettanto importante”. Al giovane neo Alfiere della Repubblica abbiamo chiesto, in conclusione, di mandare un messaggio ai suoi coetanei lametini. “Dedicarsi allo sport, alla vita sana ed ai valori che contraddistinguono il popolo italiano. Solo con l’impegno ed il sacrificio possiamo costruire un mondo migliore, basato sulla pace e sul bene comune. Noi giovani abbiamo la responsabilità del futuro perché il futuro siamo noi”.
Ferdinando Gaetano
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