In Calabria 25 aprile nel ricordo dell'impegno verso i valori di libertà, giustizia e democrazia - Reazioni

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Catanzaro - Giornata di riflessione e commemorazione il 25 aprile in Calabria con cerimonie sobrie in segno di lutto per la morte di Papa Francesco. “Celebriamo gli 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo e dall’orrore della dittatura, affermando il primato della democrazia e dei valori a fondamento della Repubblica e della Costituzione. Il 25 aprile segna una data carica di significato per il nostro Paese, un momento vivo nella coscienza di ciascuni di noi.  Questa ricorrenza appartiene all’intera comunità italiana, nessuno escluso, nel solco della condivisione e dell’unità nazionale. Buon 25 aprile e buona liberazione”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

“Il 25 aprile non è solo una data simbolica, ma l’occasione per rinnovare l’impegno verso i valori di libertà, giustizia e democrazia che sono alla base della Costituzione Italiana”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che aggiunge: “Si tratta di una giornata che ricorda le lotte e i sacrifici di tutti coloro che si sono impegnati per il riscatto dalla dittatura e dall'occupazione straniera. Il  25 aprile rappresenta il trionfo della speranza e della forza del popolo italiano che, unito nella diversità, ha saputo superare le difficoltà per costruire una nazione libera e democratica. La memoria deve essere il nostro punto di partenza soprattutto in un tempo attraversato da forti tensioni”.

Ferro: "Sobrietà é atto dovuto per Papa Francesco"

"La morte del Santo Padre ha colpito sicuramente tutto il popolo italiano, senza distinzione. Credo che festeggiare il 25 aprile in modo sobrio rappresenti un atto dovuto nei suoi confronti, ma anche per riflettere su tanti valori che troppo spesso diamo per scontati". Lo ha detto il sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia svoltasi a Catanzaro per celebrare il 25 aprile. "Quella odierna - ha aggiunto il sottosegretario Ferro - rappresenta sicuramente una giornata importante per ricordare la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Ma costituisce soprattutto un simbolo per onorare con la memoria i tanti che hanno contribuito a ridare al nostro Paese libertà e democrazia". Il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, nel suo intervento, ha ricordato anche lui Papa Francesco, chiedendo un minuto di raccoglimento per onorarne la memoria. De Rosa, riferendosi poi al 25 aprile, ha parlato di "un giorno di festa in un giorno di lutto. La sobrietà alla quale qualcuno si é richiamato non significa non organizzare gli eventi. Quella di oggi é una giornata importante da festeggiare perché é la giornata di tutti gli italiani in cui cerchiamo di fare della memoria un elemento importante per il nostro futuro".

Scalese (segretario generale Cgil Area Vasta): “Liberazione è partecipazione, giustizia sociale e dignità del lavoro”

"Celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione significa oggi più che mai affermare con forza i valori di libertà, democrazia, partecipazione e giustizia sociale. Il 25 aprile non è, e non può essere, una ricorrenza formale o ‘sobria’: è un momento fondamentale per riaffermare diritti, tutele e dignità, soprattutto per il mondo del lavoro". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, intervenendo alla manifestazione promossa dall’ANPI Catanzaro sul lungomare di Catanzaro Lido, dove il sindacato ha partecipato con le proprie bandiere e i propri contenuti, anche nelle iniziative parallele svoltesi a Vibo, Soverato e a Crotone. "Quando parliamo di Liberazione – ha proseguito Scalese – parliamo anche di libertà di pensiero, di espressione e di partecipazione. Ecco perché, in continuità con quei valori, invitiamo cittadine e cittadini a tornare protagonisti l’8 e il 9 giugno, sostenendo con il voto i cinque quesiti referendari promossi dalla Cgil, che puntano a restituire dignità al lavoro e ai lavoratori. Ricordiamo che i quesiti referendari riguardano: L’abolizione dei contratti pirata, ovvero i contratti collettivi firmati da sigle non rappresentative, che sviliscono le tutele conquistate con i contratti maggioritari. La cancellazione delle norme che impediscono il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi, in particolare per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti. L’eliminazione delle causali nei contratti a termine, che hanno trasformato il lavoro stabile in una giungla di precarietà. L’estensione della responsabilità solidale negli appalti, per garantire che i diritti dei lavoratori siano tutelati lungo tutta la filiera. Il ripristino delle tutele contro gli infortuni e i rischi per la salute nei luoghi di lavoro, rimuovendo le deroghe che oggi consentono di lavorare senza le giuste garanzie di sicurezza. Il lavoro – ha aggiunto Scalese – non può essere terreno di sfruttamento o precarietà. Va difeso, reso sicuro, dignitoso, riconosciuto nella sua piena funzione costituzionale. Ma oggi dobbiamo anche guardare al tema della cittadinanza: chi vive, lavora, studia e contribuisce al benessere del Paese deve avere piena dignità e riconoscimento. È una questione di giustizia, di coerenza con i principi della nostra Repubblica, nata proprio dalla lotta contro ogni forma di esclusione e disuguaglianza. Il 25 Aprile è una data fondante, che ci richiama alla responsabilità collettiva di difendere e attualizzare ogni giorno quei valori. Lo facciamo anche andando alle urne, esercitando con consapevolezza il nostro diritto di scelta per un’Italia più giusta, più libera, più umana".

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