Catanzaro - Il 27 gennaio 1945 i soldati sovietici dell'Armata Rossa varcarono l'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz, liberando i superstiti e portando alla luce gli orrori del genocidio nazista. Mai come oggi questa giornata sprona a non dimenticare. A 80 anni dalla liberazione di Auschwitz sono ormai pochi i sopravvissuti ancora in vita e per questo motivo la “Giornata della Memoria” induce a fermarsi a riflettere sulle atrocità commesse in passato di modo che non si ripetano più. Anche in Calabria sono diverse le reazioni dal mondo della politica e delle associazioni che invitano a fermarsi e ricordare.
Occhiuto: “Tenere alta la memoria e affermare quotidianamente la pace”
“Il 27 gennaio del 1945, con l’abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, si poneva fine all’Olocausto, una delle pagine più buie e assurde della storia dell’umanità. Morte, fanatismo, sospensione del vivere civile imperversarono per anni in Europa e in Italia. Tra i campi di concentramento anche quello calabrese di Ferramonti, nel Comune di Tarsia in provincia di Cosenza. Nel celebrare il ’Giorno della Memoria’, ricordiamo lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali e tutte le vittime della follia nazista. A 80 anni di distanza da quel giorno è doveroso tenere alta la memoria, affinché non si ripetano mai più simili sciagure e per affermare quotidianamente una cultura della convivenza e della pace”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Gruppo regionale Pd: “Scolpire necessità di solidarietà, difesa dei diritti umani e dei valori stuprati e straziati dal nazifascismo”
“Siamo ancora coscienti di cosa significhi la Giornata della Memoria? Oppure ne abbiamo fatto una stanca riproposizione priva del senso che le è proprio? Sono domande che non devono sorprendere chi ritiene il 27 gennaio un momento fondativo del calendario civile della nostra Repubblica. Domande che risuonano in modo sempre più forte in chi, troppo spesso e sempre più, avverte una intollerabile falsità in chi pubblicamente celebra ma quotidianamente agisce in senso contrario”. A sostenerlo, tramite una nota stampa, sono i consiglieri regionali del gruppo del Pd a palazzo Campanella. “La data del 27 gennaio – proseguono i consiglieri dem - dovrebbe scolpire la necessità della solidarietà, della difesa dei diritti umani e dei valori stuprati e straziati dal nazifascismo. Ma dov’è la solidarietà umana davanti all’ennesimo grottesco tentativo di deportare in Albania 50 esseri umani la cui unica colpa è quella di essere nati nella parte sbagliata del mondo? Dov’è l’eguaglianza quando si negano elementari diritti a chi ha preferenze sessuali diverse dalle nostre? Dov’è il senso della Storia quando si riattizzano le fiamme dei nazionalismi che hanno devastato l’Europa? Dov’è la civiltà quando si vedono saluti fascisti e nostalgie indecenti perfino in capo ai più alti rappresentanti delle nostre istituzioni?”. “Ebbene – si legge ancora nella nota stampa -, in Calabria, abbiamo un esempio che dovrebbe far riflettere profondamente: si chiama Ferramonti e fu un campo della vergogna. Molti calabresi di allora, però, seppero trasformarlo in una occasione di dignità e, davanti all’orrore, reagirono scegliendo di fare la cosa giusta. La riflessione principale da fare in occasione della Giornata della Memoria è proprio questa: siamo capaci di sentirla come ammonimento eterno per il presente e per il futuro? Siamo capaci di trasformare quel ricordo in qualcosa di tangibile, di concreto, di attuale? Davanti alle ombre che si rifanno innanzi, siamo capaci di scegliere di restare umani e di fare la cosa giusta? Rispondere a queste domande, vuol dire davvero fare memoria e agire per fare in modo che l’orrore non debba più ripetersi”.
Capponi: “Fondamentale ricordare le atrocità del passato”
“Oggi, ci riuniamo per celebrare la Giornata della Memoria, un momento di profonda riflessione e rispetto. È fondamentale ricordare le atrocità del passato, non solo per onorare le vittime, ma anche per garantire che tali tragedie non si ripetano mai più. La memoria storica è un pilastro della nostra identità e della nostra società. Ogni nome, ogni storia, ogni esperienza ci ricorda l’importanza della tolleranza, del rispetto e della dignità umana. È nostro dovere trasmettere questi valori alle future generazioni, affinché possano vivere in un mondo di pace e comprensione. In questo giorno, impegniamoci a mantenere viva la memoria, a educare e a sensibilizzare, affinché il buio del passato non offuschi il nostro cammino verso un futuro migliore. Ricordiamo sempre: la memoria è la chiave per costruire una società più giusta e solidale, una società più inclusiva. Insegnando ai nostri giovani la storia, non stiamo solo trasmettendo fatti, ma stiamo anche alimentando la loro capacità di empatia, rispetto e responsabilità. Invito tutti a partecipare a eventi, letture e riflessioni che possano arricchire il nostro cammino verso una maggiore consapevolezza. Solo insieme possiamo garantire che la memoria viva e che i valori di umanità e solidarietà siano sempre al centro della nostra comunità. Con rispetto e gratitudine”. Così l’assessore alla cultura della Regione Calabria, Caterina Capponi.
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