Catanzaro - In provincia di Catanzaro la percentuale delle studentesse di terza media che nel 2023 non hanno raggiunto un livello di competenze numeriche sufficiente è pari al 60,3%. Mentre per quanto riguarda gli studenti la percentuale si attesta al 52.6%, con un divario di genere (F-M) di 7,7 punti. Il divario più ampio in Calabria si registra tra gli studenti della provincia di Vibo Valentia (9,9 punti) e di Crotone (9,1 punti) mentre la provincia più virtuosa è quella di Cosenza con 3,3 punti, chiude Reggio Calabria con un divario di genere di 5,3 punti percentuali. Sono i dati che emergono da una recente elaborazione realizzata da Openpolis su dati Invalsi e Istat, sulla questione dei divari di genere negli apprendimenti Stem (l'acronimo utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche e i relativi corsi di studio).
Nel 2023, in Italia, il divario nelle competenze digitali tra ragazze e ragazzi era di 6,4 punti percentuali. Quasi il doppio rispetto alla media Ue. Lo studio richiama inoltre i più recenti dati AlmaLaurea, relativi al 2023, che confermano quanto vi sia una netta prevalenza dei laureati rispetto alle laureate in questi settori. Il divario maggiore si registra nell’area dell’informatica e delle tecnologie Ict (Information and communications technology). "Eppure, andando ad analizzare i dati Eurostat, si scopre - evidenzia lo studio - che tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni la quota di ragazze con competenze digitali almeno di base è molto più elevata dei coetanei. Una tendenza che accomuna diversi paesi Ue.
Considerando i generi separatamente, dalla ricerca emerge infine che Crotone, Vibo Valentia, Caltanissetta, Palermo, Enna e Siracusa sono le provincie con le percentuali più alte di ragazze con risultati inadeguati (superiore al 66% in tutti i casi citati). Viceversa i territori di Agrigento, Crotone, Caltanissetta ed Enna sono quelli con la percentuale più alta di studenti maschi (tra il 60 e il 64%).
Gli stereotipi di genere sulle materie Stem
"Purtroppo ancora oggi gli stereotipi di genere e le aspettative incidono profondamente sulle scelte accademiche delle ragazze" - evidenzia lo studio di Openpolis. "A partire dal contesto familiare dove, come ricostruito in passato dalle analisi Ocse, i genitori hanno aspettative maggiori verso i figli maschi, rispetto alle femmine, per intraprendere carriere in ambito scientifico. Un’impostazione che viene interiorizzata dalle stesse ragazze: anche le studentesse con ottimi risultati professionali hanno minori aspettative professionali dei coetanei maschi".
B.M.
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