Da Lamezia a Cosenza, Camera Penale chiede ritorno dei processi “nelle sedi naturali” dopo allagamento aula bunker alla Fondazione Terina

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Lamezia Terme – Dalla Camera penale di Cosenza intervengono in merito all’aula bunker di Lamezia ancora inagibile dopo le esondazioni del 21 e 22 ottobre chiedendo “il ritorno nelle sedi naturali dei processi”. In una lettera diffusa anche sui social il consiglio direttivo della Camera penale di Cosenza rivolgendosi al Presidente della Corte di Appello di Catanzaro e al Procuratore generale presso la Corte di Appello di Catanzaro chiede di ritornare “come hanno scritto efficacemente gli avvocati nel processo 3804/17, nel suo luogo “naturale”; si tratta, anche, di restituire alla cittadinanza il diritto di assistere, nel rispetto delle norme di sicurezza, al processo nel luogo naturale di celebrazione: riportiamo il processo a Cosenza”. Secondo quanto si apprende, il processo denominato “Reset” da Lamezia Teme è stato spostato ora nell'aula bunker di Castrovillari ma la Camera Penale non ci sta e si oppone alla decisione.

In un altro documento diffuso nei giorni scorsi, inoltre, si legge: “E ora, che la “natura” - e non gli avvocati - ha dimostrato che il luogo in cui è stata costruita questa “meravigliosa struttura”, vicino a torrenti, rende imprevedibili rischi per le persone nel caso di condizioni atmosferiche analoghe a quelle recenti?  Non ci interessa se la competente magistratura eseguirà verifiche per comprendere la regolarità di una struttura realizzata limitrofa a torrenti, sebbene preposta a contenere centinaia di persone. Si tratta di non tornare mai più in un posto che non è sicuro per la vita delle persone”.

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