Catanzaro - Un sit in pacifico di protesta organizzato dalla Cisal a favore delle “lavoratrici e dei lavoratori del Ministero di Giustizia” è in programma per giovedì 17 ottobre, dalle 13:30 alle 14:00, durante la pausa pranzo, dinanzi la Corte d’Appello di Catanzaro in via Falcone e Borsellino. Tale manifestazione, sarà preceduta da una conferenza stampa alle 11:15 nella sede Cisal di piazza Mazzini a Lamezia durante la quale interverranno il Segretario Generale del Dipartimento Ministeri, Comparto Sicurezza e Presidenza Consiglio dei Ministri, Paola Saraceni e il Segretario Nazionale dello stesso Dipartimento, nonché Segretario Generale per la Calabria della Funzione Pubblica, Fabio Schiavone. Si tratta di una manifestazione che accomuna la maggior parte dei lavoratori del comparto Giustizia italiano e che vedrà proteste similari, nei prossimi giorni e settimane, anche in altre parti d’Italia. “Com’è noto – dicono dalla Cisal - tutto il personale del Ministero della Giustizia-Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, non ha mai ottenuto una riqualificazione vera e propria, nonostante vi siano dei lavoratori degli Uffici Giudiziari che con la propria attività quotidiana, nell'espletamento delle proprie attribuzioni e non solo, si assumono responsabilità rilevanti; Responsabilità che molto spesso vanno ben al di là delle qualifiche rivestite. Questi lavoratori – aggiungono dal Sindacato - esplicano il proprio impegno quotidiano nell'interesse della collettività e, tutti i giorni, svolgono attività di collaborazione al fianco dei magistrati nella redazione dei verbali d'udienza, sia delle cause civili che penali. Dipendenti che – sottolineano dalla Cisal - da venti anni sono inquadrati nella stessa qualifica e questa discriminazione perdura anche all'interno dello stesso Ministero della Giustizia, dove i colleghi penitenziari, archivi notarili e della giustizia minorile hanno avuto negli anni delle ricollocazioni professionali”.
La manifestazione del 17 ottobre davanti la sede della Corte d’Appello di Catanzaro s’inquadra dunque per la Cisal per “meglio rivendicare questi loro sacrosanti diritti - che i dipendenti di altri Ministeri (oltre a quelli dei predetti Dipartimenti della Giustizia), hanno già ottenuto”.
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