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È di questi tempi la notizia che, per quanto riguarda ‘Garanzia Giovani’, la regione Calabria, non riesce nemmeno a pagare quanto dovuto da quei giovani che sono stati temporaneamente assunti da imprese private per 400 euro mensili lordi, che sarebbero dovuti essere pagati dalla Regione e non certo dal titolare dell’azienda, per cui i giovani lavorano. Lasciamo stare se poi in alcune aziende i giovani anziché di 4 ore ne hanno fatto 8, il problema è un altro ed è quello che sto portando avanti io senza speranza di essere ascoltato e seguito. E cioè occorre garantire ai giovani un reddito fisso, si vedrà dopo di quanto e lasciare ad essi la responsabilità di costruirsi un futuro. Lo hanno fatto e lo stanno facendoin alcune regioni d’Italia, senza garantire un futuro assicurato ai giovani ma almeno provandoci seriamente. E d’altra parte vorrei ricordare che l’Ue ha destinato ai giovani in tutti questi anni migliaia e migliaia di miliardi che sono stati sprecati, truffati o investiti per la compera del consenso, a parte qualche beneficenza distribuita agli stessi giovani, un leccalecca momentaneo e dolciastro. Il risultato: crescita esponenziale in Calabria della disoccupazione giovanile, enfatizzazione del lavoro in nero oltre che disoccupazione più estesa anche agli adulti, i quali, tra l’altro, hanno pure famiglia. Si salva, dei giovani, solo chi prende la via dell’estero o qualche altra via, che conosciamo tutti e che è una via non diritta ma storta. Il resto dei giovani dipende dai padri, i quali elemosinano dai politici regionali di turno una qualche sistemazione per i figli. Ricordate, egregi signori, che quando nemmeno l’elemosina sarà sufficiente a placare gli animi, non rimane che la rivoluzione o il cambiamento radicale, qui in Calabria come altrove in Italia. Speriamo che quando si deciderà di votare, il popolo si conterrà di scegliere pacificamente tra le due alternative rimaste alla gente e cioè Grillo o Salvini, senza avere la certezza che, anche con questi due, le cose cambieranno in Italia.