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Nel precedente blog avevo esaltato la regione Calabria per le risorse culturali ineguagliabili e citavo i casi di calabresi che hanno ultimamente dato grande prestigio alla calabria sotto il profilo culturale a cominciare da Criaco pubblicato da un grande editore calabrese come
Rubbettino il quale ha venduto i diritti di ‘Anime nere’ a mezzo mondo per proseguire con Dara che, con la sua narrativa, sta primeggiando nelle classifiche dei libri più venduti e Iacopetta che ha pubblicato con un altro grande editore come Passigli, in una collana di poeti europei eccetera… E adesso invece, la Calabria ovvero la Regione, per non spendere 700mila euro sta lasciando che le mareggiate si ingoino l’antica città di Kaulonia, sita in Monasterace, città da cui sono stati prelevati mosaici bellissimi che avrebbero arricchito lo splendido Museo di Reggio Calabria, attrattiva turistica e culturale di livello mondiale. E invece in passato (per fortuna questo assurdo fenomeno sta scomparendo, non tanto per lo scrupolo di Mario Oliverio, quanto perché sono stati tagliati fondi alla Regione) si sono spesi miliardi per acquisti di materiale cartaceo, ovvero libri, con lo scopo di acquisire consensi: tonnellate di questo materiale, cosiddetto culturale, o giace chissà dove sepolto oppure è stato donato-imposto alle numerose biblioteche dell’intero sistema bibliotecario, dove in qualche angolino dormono beati, nutrendosi di polvere e acari. Se invece si sa investire sulla cultura, anche il turismo ci guadagna e sarebbe stato il caso di Kaulonia, come i Bronzi di Riace che penso sono i più visitati al mondo. Non bastano i talenti individuali, come i casi sopra ricordati, se la regione, poi, non sa fare una politica culturale concreta che tra l’altro potrebbe dare lavoro a tanti giovani professionisti calabresi, che è quello che mi sta più a cuore.