Lamezia Terme – Aumenta sempre più, nel girone I di serie D, la forbice tra le due battistrada e le restanti prime cinque. Una giornata, quella di ieri, tuttavia pro Siracusa, dato che la capolista si è sbarazzata con un netto 3-1 della quotata Scafatese in quello che, calendario alla mano, rappresentava probabilmente l’ultimo vero scoglio da superare nella corsa per la promozione tra i professionisti. Domenica prossima gli aretusei riposeranno e, di conseguenza, la Reggina potrebbe portarsi a -1, ma l’impressione è che nelle successive, nonché restanti, tre giornate, gli azzurri difficilmente perderanno punti per strada dovendo affrontare Paternò, Vibonese ed Igea Virtus. Specie se la compagine di Barcellona Pozzo di Gotto sarà già salva prima degli ultimi 90’. Il calo motivazionale tra chi è ormai sostanzialmente certo di prendere parte ai play-off, che però rischiano di rivestire scarsa o nulla importanza (anche perché, in caso di posti vacanti nella prossima serie C, l’eventuale primo, e unico lo scorso anno, posto libero sarà ancora una volta riservato alle seconde squadre dei grandi club nazionali) anche nella prossima estate, si sta avvertendo piuttosto nitidamente. Ieri, infatti, oltre alla Scafatese hanno perso, peraltro tra le mura amiche al cospetto di compagini assetate di punti salvezza, sia il Sambiase che la Vibonese. Passi falsi di cui ha approfittato solamente in piccola parte la Nissa, sesta, non andata oltre il 2-2 interno contro il pericolante Acireale. La squadra del presidente Folino resta perciò quarta, sempre a – 3 dai salernitani ed a +4 sui vibonesi. Per cui, con buona probabilità, è oramai destinata a disputare la semifinale play-off in quel di Scafati e con un solo risultato a disposizione per poter accedere alla finale. Sia i giallorossi che i rossoblù del patron Caffo, nonché la stessa Nissa, dovranno infatti riposare, a differenza della Scafatese, a turno in una delle quattro giornate restanti.
Un solo punto nelle ultime quattro gare per Umbaca e compagni. Non era ancora mai successo in questo campionato. Non è, invece, la striscia più lunga senza vittorie, avendo fatto di peggio tra la terza e l’ottava giornata. Un Sambiase tornato a balbettare come nel frangente appena menzionato, anche se nel frattempo a salvezza, e soprattutto play-off, conquistata. Ben cinque delle sette sconfitte stagionali sono state per 1-0, sei, comunque, di stretta misura. A dimostrazione che la squadra non ha mai mollato completamente nell’arco dei 90’. Adesso, però, se non si vorrà un tantino offuscare quanto di buono fatto in precedenza, bisognerà ritrovare motivazioni e determinazione per chiudere onorevolmente la stagione. Anche nei prossimi 180’ si continuerà ad affrontare compagini, vedi Acireale e Licata, decisamente agguerrite, essendo in lotta per evitare il declassamento nel massimo campionato regionale.
Contro la squadra del capoluogo di provincia più alto d’Italia, i lametini hanno avuto un discreto approccio alla gara, ma si sono progressivamente spenti. In particolar modo nei secondi 45’, quando dagli spogliatoi è rientrato un undici privo di mordente e lucidità. Neanche l’ingresso dei cosiddetti titolari, vedi Perri, Solomon, Carella e Ferraro, è riuscito a mutare l’inerzia presa dal match.
Anche al cospetto di quello che era, e rimane, di gran lunga l’attacco più anemico del torneo, Giuliani ha dovuto raccogliere, per l’ottava domenica di fila, un pallone in fondo alla propria rete. Alla voce attacco più prolifico, quello giallorosso resta ad ogni modo il sesto dopo quelli di Siracusa, Reggina, Scafatese, Nissa e Vibonese. Sempre tre le compagini che hanno incassato meno gol: le attuali prime tre in graduatoria generale.
Diventa più negativo (-5) il saldo tra quanto raccolto nelle prime tredici giornate, ossia 23 punti, e quanto invece ottenuto nello stesso arco temporale di questo girone di ritorno, cioè 18 punti.
Il singolo atleta con più minuti giocati (2647’) resta Alessio Giuliani. L’estremo difensore romano è anche l’unico ad essere sempre sceso in campo da titolare in queste ventinove gare di campionato. Così come il secondo più “stacanovista” della rosa è sempre il difensore Gerardo Strumbo (2606’), il quale ha saltato, peraltro per squalifica, esclusivamente la gara di Agrigento, poi invalidata per il ritiro dei siciliani. Al pari di Giuliani, ma con meno minutaggio, anche Luca Ferraro non ha finora saltato neanche una tappa di questo campionato. Ieri, per la quinta volta in stagione, il centravanti lametino non è partito dal primo minuto, entrando nella ripresa.
Altro punto fermo dello scacchiere sambiasino è Gabriele Zerbo. L’attaccante palermitano non è stato utilizzato unicamente nella trasferta di Pompei, per squalifica. Nelle restanti gare sempre titolare ad eccezione del match di andata con il Castrumfavara, allorquando è subentrato a metà secondo tempo.
Per la quarta gara consecutiva, la coppia centrale di difesa è stata impersonata da Strumbo e Valentino Frasson. Si tratta di quella maggiormente schierata a causa dei ripetuti problemi fisici che in questa stagione hanno tediato Colombatti. In ben sedici gare spazio al maggiore dei fratelli Frasson ed al difensore di Chiaravalle Centrale. Tredici i gol subiti per una media di 0,81 a partita. Solo undici gare per il duo Colombatti – Strumbo, con sette gol al passivo e conseguente media di 0,6. In due sfide, nelle quali si sono complessivamente incassati tre gol, per una media di 1,5 a partita, davanti a Giuliani ha invece agito la coppia centrale inedita Strumbo – Santiago Frasson. Il restante, dei ventiquattro totali, gol è stato subito nei soli 7’ finali, recupero escluso, giocati, in casa contro la Scafatese, con la difesa a tre Perri – Strumbo - Frasson S.
Prima presenza contemporanea da titolari per gli esterni bassi Chianese e Morra. In D, seconda dal primo minuto per Costanzo. In giallorosso, seconda presenza nell’undici di partenza di Maitini.
Ferdinando Gaetano
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