Lamezia Terme - Si acuisce il periodo no dell'Fc Lamezia che cade per 3-1 contro il Locri e perde, almeno momentaneamente visto che deve recuperare la gara in casa della Mariglianese, la seconda posizione proprio a favore dei locresi allenati dal nocerese Renato Mancini. Succede tutto nella ripresa al D'Ippolito. La gara si sblocca al 10' grazie al rigore trasformato da Larosa e concesso per un tocco di mani di Miliziano. Neanche un minuto e arriva il raddoppio di Ficara. Altro giro di lancette e Maimone accorcia riaprendo i giochi. Al 37' fallo in area ospite di Ficara su Cunzi. Dagli undici metri lo stesso esperto fantasista calcia debolmente consentendo a Ianni' di respingere. Non arriva il pari cosi' ma, pochi minuti dopo, addirittura il 3-1 di Carella che, approfittando di una difesa gialloblu' imbambolata, batte ancora Mataloni.
Lamezia che non vince dal 23 ottobre scorso, allorquando rifilò tre gol, tutti su tiri dalla distanza, al Ragusa, e con appena 3 punti all’attivo negli ultimi 450’ giocati. Senza contare che, con il match odierno, Maltese e compagni incassano gol da cinque giornate consecutive. Momento opposto in casa amaranto essendo maturato il secondo 3-1 consecutivo a proprio favore, con ben 10 punti racimolati dalle ultime quattro uscite.
Locri che stacca dunque di tre lunghezze i gialloblù nonostante disponga di un parco giocatori che ricalca per grandi linee quello con il quale ha stravinto lo scorso campionato di Eccellenza. Da una parte una rosa con valore di mercato di quasi un milione e mezzo di euro, dall’altra una solo di 500 000 euro (la terzultima del girone, superiore solo a quelle di Canicattì e Sancataldese). Eppure in campo la differenza non si è vista. Certo i padroni di casa hanno avuto molto più possesso palla, soprattutto nella prima frazione, ma piuttosto sterile. A differenza dei reggini, hanno inoltre difettato di freddezza, concretezza e personalità nei momenti topici dell’incontro. Senza contare che non si è mai vista una società che punta al salto di categoria che prima di una gara importante, qual era quella odierna, si libera del proprio centravanti di maggior esperienza, senza contemporaneamente rimpiazzarlo. Con il risultato che contro Aquino e compagni Novelli ha dovuto fare partire titolare ancora il 2004 Crisafi. Elemento sicuramente promettente, ma inevitabilmente ancora acerbo e poco esperto. Non a caso in tre gare giocate (due interamente e una per 75’) non ha segnato neanche un gol. Ancor di più se si tiene conto che oggi mancava pure Addessi (noie muscolari), ovvero il capocannoniere della squadra. Penuria di attaccanti ed esterni offensivi che ha costretto il tecnico italo-svizzero a doversi accontentare di gettare nella mischia un ulteriore centrocampista, cioè Borgia, sull’1-2.
Prosegue, poi, il mutismo dell’area tecnica nei confronti della stampa. Ieri, contrariamente al solito, mister Novelli non ha tenuto la tradizionale conferenza pre-gara. Oggi, al termine della gara, né lui né il dg Gianni o altro tesserato, si è sentito in dovere di venire in sala stampa a metterci la faccia, ed a spiegare all’ambiente cosa s’intenda fare in questo mercato dicembrino. Poche settimane fa l’allenatore ha affermato risoluto che non aveva bisogno di alcun rinforzo, o comunque volto nuovo, e che si teneva stretto tutti gli elementi della propria rosa. Peccato che nel frattempo uno degli elementi più rappresentativi e dal curriculum più pesante, anche se obiettivamente non ha poi dimostrato la prolificità che ci si aspettava, ha salutato al pari di quel Caliò già da tempo fuori rosa. Non mancano inoltre le voci che danno altri calciatori parecchio richiesti sul mercato (Alma su tutti).
Lo stesso patron Saladini continua a preferire le gare della sua Reggina a quelle della squadra della sua città. Contro il Catania si è rivisto al D’Ippolito dopo svariate settimane, probabilmente pure perché quel giorno la compagine dello Stretto non giocava, oggi era dato a Brescia. Ovvio che tra una squadra di D e una in piena lotta per la promozione in serie A, ogni presidente è portato a dare la precedenza alla seconda. Ma i calciatori non vedendo il proprio “datore di lavoro” al campo ed agli allenamenti, come invece succedeva con puntualità la passata stagione, è naturale che possano un tantino mollare a livello inconscio. Proprio le scelte che saranno fatte in questo mese a livello di mercato ci diranno qualcosa di più sulla volontà, o meno, di volere a tutti i costi la serie C attraverso, ormai, la vittoria dei play-off ed il conseguente, possibile, ripescaggio.
La cronaca
Lamezia in campo con il solito 4-3-3. Assenti gli acciaccati Cristiani ed Addessi, oltre al non convocato Tipaldi. Terza gara da titolare per l’argentino Crisafi al centro dell’attacco. Mister Mancini opta per il 4-2-3-1 con l’ex Vigor Paviglianiti terzino sinistro, il 2005 Chiricosta e Dodaro davanti la difesa e l’argentino Carella terminale avanzato. Assenti per squalifica Davide Aquino, Mbaye e Pagano.
Il primo sussulto è di marca ospite. Punizione, una sorta di angolo corto, di Ficara indirizzata forte sul primo palo, Emmanouil anticipa Mataloni salvando in angolo. Il Lamezia tiene saldamente il pallino del gioco senza tuttavia andare oltre qualche cross telefonato per il portiere avversario. Al 13’ Terranova calcia rasoterra dai venti metri, palla abbondantemente fuori. Arriviamo al 32’ allorquando Iannì allontana in uscita volante su corner di Maltese, la sfera arriva sui piedi di De Luca che prova al volo il pallonetto senza fortuna. La gara si ravviva un po’ nei dieci minuti prima del riposo. Al 36’ Lucà scodella lungo sul secondo palo dove Carella, di testa, sfiora soltanto la palla, fallendo una buona occasione. 2’ dopo è Emmanouil a crossare sull’altro versante, Alma si avventa sulla corta respinta avversaria, controlla e calcia a mezza altezza: Iannì fa buona guardia bloccando in due tempi. La grande chance per sbloccare la sfida il Lamezia ce l’ha al 42’: Alma avanza palla al piede e scodella in piena area per Terranova, scattato sul filo dell’off-side; l’ex Dattilo tutto solo, a pochi metri da Iannì, al volo manda incredibilmente alto. Poco prima era entrato il 2004 Niakate, all’esordio , al posto del pari ruolo, ed età, De Luca.
La ripresa s’incendia improvvisamente al 10’ quando l’arbitro vede e punisce un tocco di mani in area di Miliziano sugli sviluppi di un’azione di “sfondamento” degli ospiti. Dagli undici metri Larosa, uno dei due difensori centrali, spiazza Mataloni per il davvero momentaneo 1-0. I locali, invece di reagire, dopo neanche un giro di lancette si addormentano consentendo a Ficara, in piena area, d’incrociare chirurgicamente sul palo più lontano. In tribuna alcuni tesserati del Locri ovviamente esultano e si accendono gli animi con qualche tifoso di casa un po’ troppo esagitato . Forze dell’Ordine e addetti alla sicurezza impiegano qualche minuto per riportare la calma.
Nel frattempo i padroni di casa riescono immediatamente a riaprire l’incontro. Terranova affonda sulla sinistra e mette al centro per l’accorrente Maimone che, dimenticato dalla retroguardia amaranto, insacca facile di piatto destro. Terzo centro stagionale, secondo in campionato, per l’aitante centrocampista. Poco dopo lo stesso Terranova stavolta si mette in proprio con una punizione dalla media distanza bloccata in presa alta dal sempre attento Iannì. L’agognata reazione gialloblù non è certo quella sperata. Si registra giusto una conclusione “telefonata” di Maltese dalla distanza che non crea alcun problema al pipelet classe 2002. Al 37’ il match torna ad infiammarsi. Sugli sviluppi di una palla ben crossata in area dalla linea di fondo, si accende una mischia, Cunzi con esperienza si fa spintonare da Ficara e stavolta il penalty è per i lametini. Peccato che lo stesso Cunzi lo butti alle ortiche con una conclusione piuttosto debole che Iannì respinge sulla sua sinistra. Dopo il pericolo scampato, Il Locri non rinuncia alla ricerca del 3-1 che arriva al 41’. Angolo di Ficara, un calciatore gialloblù stoppa involontariamente la palla in piena area, i compagni restano immobili e per Carella è un gioco da ragazzi scaraventare in fondo al sacco. Non succede più nulla con i calciatori amaranto a festeggiare sotto la curva occupata dal centinaio di propri sostenitori; squadra e tecnico di casa invece contestati dal pubblico locale.
Fc Lamezia Terme - Locri 1-3
FC LAMEZIA TERME (4-3-3): Mataloni 5.5; Miliziano 5.5, Silvestri 5.5, Cadili 5.5, De Luca 5.5 (38'pt Niakate 5.5 ); Maimone 6 (27’st Morana 5), Maltese 5.5, Emmanouil 5; Alma 6 (39’st Borgia sv , Crisafi 5 (28’st Fangwa 5.5), Terranova 5.5 (23’st Cunzi 5) In panchina: Martino, Kanoute, Zulj, Abatneh, Allenatore: Novelli 5
LOCRI (4-2-3-1): Ianni' 7; Luca' 6, Aquino 6, Larosa 6.5, Paviglianiti 6; Chiricosta 6 (39’st Ruggiero sv),Dodaro 6.5; Ficara 7, Romero 6.5 (33’st Mazzone sv), Furina 6.5; Carella 6.5 In panchina: Gagliardotto, Zarich, Catalano, Parrotta, Vita, Delfino. Allenatore: Mancini 7
ARBITRO: Gianmarco Vailati di Crema 6 (Spatrisano di Cesena e Cozzuto di Formia)
MARCATORI: 10’st Larosa rig. (L), 11’st Ficara (L), 12’st Maimone (LT), 41’st Carella (L)
NOTE: pomeriggio soleggiato con manto erboso in non perfette condizioni. Osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della tragedia di Ischia. Spettatori 700 circa di cui un centinaio ospiti. Al 37’st Cunzi (LT) si fa respingere un calcio di rigore da Iannì (L). Ammoniti De Luca (LT), Terranova (LT), Novelli (LT), Carella (L), Romero (L), Lucà (L). Angoli 9-5. Recupero: 2’pt e 5’st
Ferdinando Gaetano
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